giovedì 15 dicembre 2011

Raggiunto l'accordo sulla mobilità

Nel tardo pomeriggio di oggi presso i locali di Confindustria Latina è stato raggiunto l'accordo per la procedura di mobilità dello stabilimento:




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mercoledì 7 dicembre 2011

CGIL, CISL e UIL 12 dicembre sciopero generale unitario contro manovra

(clicca sull'immagine per ingrandirla):

I sindacati al termine dell'incontro di questa mattina hanno deciso una mobilitazione unitaria per lunedì prossimo: tre ore di sciopero e presidi davanti alle Prefetture I lavoratori del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL sciopereranno per l'intera giornata lunedì 19 dicembre - Manovra: Camusso, salva Italia? Ma ammazza la popolazione
» Intervento Camusso al presidio in Piazza Montecitorio su CGILtv

» Emendamenti alla manovra presentati da CGIL, CISL e UIL
07/12/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
CGIL, CISL e UIL sciopereranno unitariamente lunedì 12 dicembre. Tre ore di astensione dal lavoro e presidi davanti alle Prefetture contro la manovra presentanta dal governo. E' quanto è stato deciso dai tre Segretari Generali Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti nel corso dell'incontro di questa mattina.
Nella nota unitaria diffusa, CGIL, CISL e UIL si dichiarano “preoccupati per le conseguenze che la manovra economica determina su lavoratori dipendenti e pensionati e sulle prospettive di sviluppo del Paese. CGIL CISL e UIL chiedono un incontro al governo Monti per affrontare i problemi derivanti dalla manovra e per chiedere i necessari cambiamenti”.
Inoltre, i sindacati confederali, prosegue la nota, chiedono "un incontro a tutti i partiti per sollecitare la presentazione di emendamenti nella fase della discussione parlamentare". Intanto, già nella giornata odierna, le tre Organizzazioni sindacali presenteranno emendamenti comuni nel corso dell’audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato.
A sostegno di queste rivendicazioni e di questo percorso, CGIL, CISL e UIL proclamano, per la giornata di lunedi 12 dicembre, 3 ore di sciopero, con presidi davanti alle Prefetture, affidandone la gestione ai territori, come si legge nella nota. Infine, saranno effettuati presidi permanenti davanti alla Camera dei Deputati ed al Senato fino alla conclusione dell’iter parlamentare previsto per la manovra.

I presidi davanti al Parlamento si articoleranno nel modo seguente:giorno 12 e 16 dicembre presso Piazza Montecitorio dalle ore 16 alle ore 19;13 e 14 dicembre presso Piazza della Rotonda (Pantheon) dalle 16 alle ore 19; 15 dicembre presso Piazza SS. Apostoli dalle ore 10 alle 12; 17 dicembrePiazza Montecitorio dalle 9,30 alle 13
Le categorie del pubblico impiego di CGIL, CISL e UIL hanno proclamato uno sciopero unitario di otto ore dei lavoratori pubblici per lunedì 19 dicembre. La categoria dei metalmeccanici della CGIL ha deciso di anticipare a lunedì 12 dicembre lo sciopero generale inizialmente previsto per il 16. Otto ore di astensione dal lavoro per "contestare - spiega la FIOM CGIL - la manovra decisa dal governo e per denunciare la scelta della FIAT di estendere l'accordo di Pomigliano a 86mila dipendenti del gruppo”.

martedì 6 dicembre 2011

Manovra: CGIL, 12 dicembre sciopero generale perchè chi ha di più deve pagare di più

Quattro ore di astensione dal lavoro e manifestazioni territoriali. In corso presidi in tutta Italia davanti alle Prefetture. La CGIL chiede “discontinuità e coraggio” a questo governo
» Nota della Segreteria Nazionale CGIL
» Manovra: presidi in tutta Italia in preparazione dello sciopero generale
»FIOM CGIL, sciopero il 12 dicembre contro la manovra e le scelte della FIAT
06/12/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
E' Sciopero contro una manovra che secondo la CGIL “non è equa” perchè “colpisce soprattuttutto i redditi più bassi, contrae ancora i consumi, accentua la recessione, crea nuova disoccupazione”. La CGIL ha proclamato, quindi, per lunedì 12 dicembre uno Sciopero generale di quattro ore con manifestazioni territoriali.
Intanto, in preparazione della mobilitazione di lunedì prossimo, il sindacato guidato da Susanna Camusso è da oggi (6 dicembre) in piazza con presidi davanti alle Prefetture in tutta Italia per contrastare l'iniquità della manovra presentata dal governo. A Roma due giornate di sit in davanti Montecitorio.
La CGIL chiede “discontinuità e corraggio” a questo Governo: “chi ha di più deve pagare di più - ha spiegato - a iniziare da chi non ha mai pagato”. Tocca quindi al Parlamento, secondo la Confederazione, “introdurre elementi correttivi nel segno dell'equità”. In particolare, per quanto riguarda la previdenza, il sindacato di Corso d'Italia chiede che per le pensioni medio basse rimanga l'indicizzazione e che l'età per andare in pensione resti a 40 anni senza penalizzazioni. Inoltre, la CGIL rivendica maggiori tutele per tutti i lavoratori che sono e andranno in mobilità perchè espulsi anticipatamente dal ciclo produttivo e allo stesso tempo una riforma degli ammortizzatori sociali. Per quanto riguarda l'imposta sulla casa, la CGIL chiede che sia “progressiva” e che una quota del gettito vada ai Comuni.
“Non è vero che è una questione di risorse” avverte la CGIL, “le risorse devono essere reperite innanzitutto da un'imposta sulle grandi ricchezze, dalla tassazione vera dei capitali scudati, dalla tassazione dei capitali collocati in Svizzera sull'esempio di quanto hanno fatto gli altri paesi europei” e aggiunge “dalla vendita ed il canone sulle frequenze televisive e dalla riduzione delle spese per l'acquisto di 131 bombardieri F35”.

Per questi motivi la CGIL invita tutti i lavoratori e le lavoratrici ad aderire allosciopero del 12 dicembre e a scendere in piazza in occasione delle manifestazioni territoriali.

Presentata la società per l'outsourcing dei servizi generali

Nell'ennesimo incontro per la mobilità dello stabilimento è stata presentata la società che dovrebbe fornire l'outsourcing dei servizi generali. Infatti nella parte iniziale è stato presente al tavolo il Dott. Lugoni in qualità di rappresentante della CBRE. Si tratta, come ha voluto chiarire lo stesso Lugoni, di una multinazionale americana con molteplici rami di attività, compresa quella del facility management: quest'ultima attività è svolta in Italia da una s.r.l., la CBRE FM con sede a Roma. I clienti di CBRE sono sia grandi banche che grandi multinazionali, compresa Pfizer, con la quale ha stipulato un accordo nazionale ad aprile 2011 per la fornitura di servizi presso le sedi commerciali di Milano e Roma.Generalmente la gestione rimane alla CBRE, la quale affida in appalto a dei fornitori qualificati la parte operativa dei servizi offerti ai clienti. L'intenzione è quella di mantenere questa prassi anche col sito di Aprilia, assumendo direttamente CBRE una persona che gestirà le altre 3 persone con compiti operative, assunte a loro volta dalla società terza (Ricordiamo che la volta scorsa Pfizer ha dichiarato che saranno in totale 4 i posti per l'outsourcing). Non è stato ancora possibile sapere il nome di questo fornitore che riceverà l'appalto da CBRE per Aprilia in quanto non sono ancora state definite e condivise tutte quelle garanzie e condizioni di miglior favore per le persone che andranno in outsourcing e che per noi sono imprescindibili. Abbiamo ribadito la necessità che tra le garanzie (chiaro impegno da parte Pfizer) ci sia quella che i lavoratori seguano il lavoro ovvero che, nel caso di un futuro mancato rinnovo dell'appalto a CBRE, le persone restino ad Aprilia venendo assunte dalla nuova società appaltatrice.
La seconda parte dell'incontro odierno ha visto un ulteriore inasprimento degli animi su quello che dovrebbe essere il nuovo modello organizzativo disegnato dalla Direzione Aziendale, in particolare sull'impatto legato all'aspetto sicurezza e salute e security (!); è stato concordato di affrontare l'argomento in ambito RSU dopo la chiusura della procedura di mobilità.
Ramacciani (unico rappresentante aziendale visto che l'Ing. Rubbi si trova negli USA) ha affermato che, considerando tutte le ipotesi messe in campo finora, resterebbero 7 persone per le quali non si troverebbe una soluzione alternativa al licenziamento, anche in relazione a quanto previsto dal Decreto Monti che ridurrebbe di molto l'opportunità di trovare dei volontari per il prepensionamento. Inoltre, con riferimento alle 9 novazioni messe a disposizione, se i lavoratori che verranno convocati rifiuteranno la proposta aziendale, ci sarà il licenziamento. A questo punto abbiamo rimarcato che soltanto un "congruo" pacchetto di incentivi economici potrebbe aiutare l'azienda a trovare dei volontari in alternativa ai licenziamenti. Ma sembra che da questo orecchio non ci si voglia proprio sentire! Alle nostre richieste di tenere come punto di partenza l'accordo per la sede del 2010 (42 mensilità al massimo) l'azienda dichiara la non disponibilità offrendo inoltre soltanto 7 mensilità (!) per coloro che accetteranno di andare il outsourcing (per noi ci vogliono almeno 2 anni di stipendio) e prevedendo la data del 31 gennaio 2012 per ottenere il bonus!
E' chiaro che con queste condizioni, senza disponibilità o certezze per i lavoratori coinvolti, non si può certo fare l'accordo. Mancano pochi giorni alla scadenza dei 75 giorni prevista per Legge (19 dicembre) e siamo ancora in alto mare!
Il prossimo incontro è fissato per il 15 dicembre a a partire dalle ore 14:00, con la consapevolezza delle parti che sarà l'ultima occasione per trovare l'intesa. Ci dispiace che si continui a "perdere tempo" in incontri deludenti...

Seguiranno aggiornamenti.

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venerdì 2 dicembre 2011

Siglato l'accordo per gli I.S.F. Pfizer

Lo scorso 25 Novembre è stata raggiunta l'intesa per i colleghi dell'Informazione Scientifica di Pfizer, successivamente ratificata il giorno 28 presso l'Assessorato al lavoro e formazione della Regione Lazio.





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venerdì 25 novembre 2011

Convocata la R.S.U. per alcune comunicazioni da parte della D.A.

Questa mattina la R.S.U. (formalmente decaduta il 3 ottobre per scadenza mandato ma ancora in carica per la gestione degli "affari correnti" fino al rinnovo previsto a conclusione dell'iter legato alla procedura di mobilità in corso) è stata convocata dalla Direzione Aziendale per alcune comunicazioni, che riportiamo di seguito:

  • l'accredito della 13ma mensilità sarà effettuato il 19 dicembre, mentre l'accredito della mensilità di dicembre avverrà normalmente il giorno 27; il cedolino cartaceo sarà unico e verrà consegnato entro il 23;  è previsto comunque a breve un comunicato aziendale  a riguardo; si conferma che la 14ma mensilità sarà erogata contemporaneamente allo stipendio di marzo.

  • è emersa la necessità di considerare come giornata lavorativa il giorno 9 dicembre, contrariamente a quanto concordato nell'accordo sulle chiusure collettive del 21 febbraio 2011. Tale necessità riguarda soltanto la PPU OTC e vedrà coinvolte circa 50 persone (variamente dislocate tra MFT e PKG) e 4 manutentori; il 9 si lavorerà su 3 turni mentre si prevede di effettuare un turno anche sabato 10 (circa 30 persone). Importante sottolineare che la scelta del personale avverrà prioritariamente su base volontaria, con possibilità di partecipazione anche dei lavoratori della PPU DS anche se non coinvolti. L'azienda ha risposto negativamente alla richiesta di elargire qualche incentivo al fine di aumentare la disponibilità su base volontaria.

  • previste alcune variazioni organizzative in ambito servizi tecnici/utilities e technology; i particolari saranno resi noti dai comunicati che la D.A. emanerà a breve.

  • Presentata dalla D.A. una bozza di accordo per inserire nelle mansioni della società che gestisce il servizio di vigilanza anche alcune attività di supporto in ambito safety; si concorda di rimandare la discussione in un'apposita riunione con gli RLSSA e l' EH&S Manager, alla quale sarà presente anche il responsabile HR.
Infine la R.S.U. ha chiesto di avere notizie in relazione all'andamento della performance di stabilimento legata al Premio di Partecipazione. Il direttore HR ha affermato che il dato aggiornato ad ottobre è 73% (per cui, in base agli accordi, verrebbe erogato il 75% dell'importo totale). Si è deciso comunque che non appena possibile sarà convocato un tavolo apposito con la presenza di alcuni manager per approfondire l'argomento e   capire quali sono le metriche in trend negativo ma soprattutto quante possibilità abbiamo di mantenere la soglia minima di erogazione (70%) a consuntivo (dicembre 2011).
La D.A. si è impegnata anche a convocare una riunione specifica sull'engagement, pur ribadendo che nella fase attuale risulta assolutamente prioritario il programma di mobilità per cui non è possibile prendere impegni precisi per affrontare gli altri argomenti in sospeso (compreso quello della verifica degli inquadramenti), i quali saranno presumibilmente ripresi nel nuovo anno dalla nuova R.S.U.

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martedì 22 novembre 2011

"OLTRE LA CRISI": LE PROPOSTE DELLA FILCTEM-CGIL

MORSELLI: "DAL 2008 AD OGGI SI SONO PERSI NEI NOSTRI SETTORI PIÙ DI 180.000 POSTI DI LAVORO"


“Dal 2008 ad oggi i settori chimici, tessili, dell'energia e delle manifatture hanno fatto registrare una emorragia di posti di lavoro per oltre 180.000 unità. Ristrutturazioni, riorganizzazioni, riduzioni della domanda sui mercati e conseguente perdita di competitività si sono fatte sentire!”. E' il dato drammatico sottolineato da Alberto Morselli, segretario generale della Filctem-Cgil, aprendo i lavori e Roma (22 novembre) dell'Assemblea nazionale dei 450 quadri e delegati della sua delegazione.
“E la crisi non accenna a diminuire – ha detto il segretario – se, solo per citare il dato del primo semestre 2011, si sono consumate nei nostri settori 148 milioni di ore di cassa integrazione e le diminuzioni tendenziali (settembre 2011) della produzione industriale hanno fatto registrare cifre negative da capogiro:           -12,7% nell'industria tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e accessori; - 9,3% nella fabbricazione di prodotti chimici.”. Che fare - si è chiesto Morselli - visto che nel nostro paese manca da tempo una politica industriale degna di questo nome e gli investimenti nella ricerca e in innovazione di processo e di prodotto sono una miseria?
Morselli ha messo sul tappeto alcune priorità, indicando dove poter intervenire per accedere a "risorse fresche" utili alla crescita e allo sviluppo (vedi comunicato stampa).
In apertura dei lavori è stata proiettata una video - intervista al prof. Tito Boeri, ordinario di Economia del lavoro presso l'Università "Bocconi", sui temi di più scottante attualità (video). Il dott. Andrea Bianchi, direttore generale per la politica  industriale e la competitività del ministero dello Sviluppo Economico, ha prtecipato direttamente all'iniziativa facendo il punto sulle strategie di intervento in atto per tentare di risolvere le innumerevoli crisi aziendali, soffermandosi in particolare modo sulla situazione del progetto "Industria 2015" (video).
Sono seguiti gli interventi di diversi delegati Filctem, in rappresentanza di grandi situazioni di crisi (Sanofi, Sixty, raffineria Venezia, Vinyls, Videocon, Medtronic, E.On., la Esso di Siracusa).
Ha concluso i lavori Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil, il quale ha evidenziato quanto "la condizione del lavoro sia divenuta molto grave, come testimoniato anche dalle delegate e delegati intervenuti: chiusura di imprese, cassa integrazione e disoccupazione, aumento della precarietà, mancanza di politiche industriali e di prospettive in troppi settori e troppe aziende". "I consumi sono fermi - ha proseguito - e di consenguenza la produzione è ferma. Per questo scopo servono risorse che, per entità ed equità, devono chiamare in causa le rendite e i grandi patrimoni, attraverso una patrimoniale strutturale".
Sono queste le priorità con cui - ha concluso Fammoni - ci presenteremo al confronto con il Governo presieduto dal prof. Monti (C.Ca.).

lunedì 21 novembre 2011

Nuovo incontro per la mobilità

Questo pomeriggio le rappresentanze sindacali hanno incontrato nuovamente la Direzione Aziendale per proseguire le trattative sulla procedura di mobilità aperta il 5 ottobre scorso.
L'azienda ha voluto subito fornire alcune informazioni in merito alle richieste effettuate da noi durante lo scorso incontro in merito a determinate figure professionali che riteniamo troppo legate alla produzione per poter essere dichiarate in esubero. Rubbi e Ramacciani hanno affermato che il numero degli esuberi resta invariato (22) e che le attività di tutte le figure in esubero verranno ripartite: in particolare quelle dell'area Servizi Tecnici saranno ripartite nell'ambito dell'Ingegneria e Manutenzione. Inoltre, per quanto concerne il settore sanitario, l'analisi effettuata conferma l'intenzione di tenere una infermiera in orario centrale (assunta dalla società di outsourcing) e nel contempo puntare al miglioramento della formazione dei componenti della Squadra di Primo Soccorso, aumentandone anche il numero (dagli attuali 20 fino a 30 componenti), confidando anche nel pronto intervento del 118 in caso di grave necessità. Abbiamo rigettato questa impostazione! Non possiamo accettare la logica che per fare saving si vada a tagliare sulla sicurezza dei lavoratori. Allo stesso modo restiamo molto scettici sulla scelta di ripartire tra gli altri lavoratori tutte le attività delle figure in esubero, sia come carichi di lavoro che come capacità espletamento.
Rubbi ha affermato che il target dei 4,8 milioni di saving deve essere raggiunto comunque e che il 70% dei costi è dato dai salari, mentre il restante 30% è dato da altre 15 voci che concorrono ciascuna per circa il 2%. Risulta già faticoso gestire le 22 persone rimaste, per le quali sono previste alcune ipotesi: 4 persone su 10 dei servizi generali dovrebbero essere assunte dalla società che fornirà tali servizi (outsourcing); 3 sono i possibili pensionabili (2 in produzione e 1 presente nella lista degli esuberi dichiarati); 9 ricollocabili (novazione di mansione): 4 in produzione, 2 in magazzino, 2 in portineria e 1 al technology; i 2 in portineria (in ambito security e sotto la diretta responsabilità dell'EH&S Manager) ci consentirebbero di ricorrere alla società esterna soltanto di notte, sabato e domenica. Il costo delle 9 possibili novazioni sarebbe di circa 113 mila euro annui, i quali dovranno essere recuperati da un'altra parte. Resterebbero 6 esuberi per i quali non è prevista alcuna ricollocazione e per i quali è molto difficile trovare altre fonti di risparmio per coprirne i costi (circa 380 mila euro annui).
Il sindacato ha comunque rimarcato la non disponibilità a siglare un accordo che preveda dei licenziamenti a termine di legge e che a queste condizioni non si arriverebbe ad un accordo; inoltre l'impegno concreto dell'azienda deve essere rivolto soprattutto ad un discorso di outplacement, dove si cerchi di garantire ai livelli più alti la ricerca di un posto di lavoro alternativo che sappia garantire i requisiti di cui si è in possesso.
Un'altra richiesta fatta all'azienda è stata quella di iniziare a discutere di "pacchetto economico" di incentivo all'esodo per incoraggiare eventuali volontari. L'azienda ripropone quanto previsto dall'ultimo accordo siglato in una mobilità in Wyeth, quello di luglio 2010 riguardante il Commerciale. Secondo il sindacato non può esserci alcun accordo di riferimento: occorre farne uno ex-novo.
Infine, a richiesta di conoscere il nome della società che dovrebbe fornire l'esternalizzazione dei Servizi generali, l'azienda ha affermato di non poterne ancora rivelare il nome in quanto non si è ancora raggiunto un accordo su tutti i requisiti richiesti; è ferma intenzione aziendale di ottenere il massimo delle garanzie per tutti i lavoratori coinvolti, a partire dal vincolo di assunzione per le categorie protette, volendo ripercorrere l'accordo già siglato nel 2009 sui servizi generali, poi congelato a seguito dell'acquisizione Pfizer.

Nota: visto che scadono i primi 45 giorni previsti per legge in ambito territoriale, è stato siglato un verbale di mancato accordo; gli ultimi 30 giorni di trattativa avverranno in sede di Regione Lazio e l'ultimo giorno utile per addivenire ad un accordo è il 19 dicembre. Prossimi incontri previsti: 6 e 12 dicembre.

Seguiranno aggiornamenti.

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martedì 8 novembre 2011

Passi avanti nel confronto sulla mobilità

Si è tenuto questa mattina il terzo incontro dall'apertura della procedura di mobilità dello stabilimento di Aprilia.
Diciamo subito che l'unico dato positivo, che rappresenta certamente un significativo passo avanti, è che l'azienda ha comunicato di aver deciso, dopo "attenta valutazione dei pro e dei contro", di non voler più esternalizzare la parte operativa del Magazzino. Quindi è stato confermato che, escludendo i 6 carrellisti, l'attuale numero degli esuberi è di 22 unità.
La Direzione Aziendale, rappresentata da Rubbi e Ramacciani, ha affermato di aver incontrato alcune aziende interessate all'outsourcing dei Servizi Generali ma di non essere ancora in grado di poter dire quale di esse risponde ai requisiti richiesti, a partire dalla possibilità di assorbire tutte le persone che attualmente in Wyeth ricoprono dei ruoli in quell'area. Particolare dibattito ha suscitato la questione riguardante quegli ambiti che rivestono un ruolo importante dal punto di vista della sicurezza e salute: l'infermeria e l'EH&S dove l'azienda continua a dichiarare degli esuberi; le rappresentanze sindacali hanno ribadito con fermezza che non accettano logiche di risparmio sulla pelle dei lavoratori e che, viceversa, è necessario rafforzare la copertura dell'orario dell'infermeria e potenziare il settore EH&S, già in palese sofferenza.
Inoltre è stato affermato da parte nostra che il numero degli esuberi deve essere ulteriormente ritoccato in funzione del modello organizzativo che si intende adottare; ci sono figure che hanno una funzione importante direttamente legata alla produzione, al "core business", per cui, ferma restando la necessità di fare saving, è opportuno approfondire meglio la questione e capire bene chi, eventualmente, dovrebbe svolgere tali funzioni.
Infine l'azienda si è detta disponibile ad accettare 2 o 3 novazioni di mansione in ambito produttivo con delle persone che sarebbero in possesso di "requisiti di compatibilità"; per noi devono essere molte di più; il problema principale è dato dai livelli di inquadramento "alti" ricoperti dai profili in esubero, per cui la novazione non sarebbe sostenibile dall'azienda, soprattutto mantenendo l'inquadramento attuale.
Il prossimo incontro è stato fissato per  lunedì 21 novembre a partire dalle ore 14:30 in Confindustria Latina; visto l'andamento "a rilento" delle trattative, appare ormai chiaro che la partita sarà lunga se si arriverà ad un risultato positivo, questo avverrà in scadenza dei 75 giorni previsti per Legge ed in sede di Regione Lazio.
Abbiamo chiesto alla Direzione Aziendale di presentarsi al prossimo incontro con più risposte alle nostre proposte, dall'ulteriore riduzione del numero degli esuberi, alla presentazione della società che dovrebbe fornire l'esternalizzazione, alla verifica sui "pensionabili", fino alla proposta sul pacchetto economico per eventuali volontari.

Seguiranno aggiornamenti.

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mercoledì 19 ottobre 2011

Nuovo incontro in Confindustria Latina per la mobilità

Oggi si è tenuto un nuovo incontro tra la Direzione Aziendale e le Rappresentanze Sindacali a seguito dell'apertura della procedura di mobilità (lo scorso 5 ottobre) per 29 persone dello Stabilimento di Aprilia.
Sostanzialmente non è emerso nulla di nuovo dall'incontro di oggi.
Le parti sono rimaste sulle rispettive posizioni: il sindacato ha ribadito che occorre anzitutto agire in relazione ai numeri (riducendoli) e trovare soluzioni indolore per tutti, riproponendo quanto richiesto nel precedente incontro: far uscire soltanto i volontari o coloro che hanno o matureranno i requisiti per la pensione nel corso della mobilità, effettuare novazioni di mansione mantenendo l'inquadramento, puntare molto sullo strumento Welfarma come fatto nel recente passato. L'azienda dichiara di essere disposta a discutere su tutte le possibili alternative ai licenziamenti ma occorre comunque raggiungere il target di saving, efficienza e qualità richiesti dalla Corporate e che consentono al sito di Aprilia di restare nel network Pfizer.
Pur non entrando nel merito di tutte le figure presenti nella procedura, le rappresentanze sindacali hanno rimarcato che alcune (come la parte operativa del magazzino) vanno tolte dalla procedura in quanto funzionali all'attività produttiva. Abbiamo fatto notare come all'area Risorse Umane, dopo un anno di "spremitura" per implementare "il modello Pfizer", venga dato il " benservito"! L'unica vera novità è rappresentata dal chiarimento in merito alle figure di "addetto esperto training" e "addetto esperto servizi generali": essendo attualmente ricoperti dalla stessa persona, le figure in esubero sono 28 anzichè 29.
Dobbiamo riportare che la Direzione Aziendale (rappresentata da Rubbi e Ramacciani) si è trovata in difficoltà quando abbiamo iniziato a esplicare quanto emerso dalla scorsa assemblea del 7 ottobre: le spese ingenti per progetti e macchinari mai utilizzati, le selezioni per posizioni interne che hanno creato molto malumore (ad esempio quella per gli operator care), come saranno impattati i dirigenti da questa procedura.Rubbi si è detto "arrabbiato" per le spese inutili, "dispiaciuto" per quanto accaduto nelle selezioni, chiedendo scusa e dicendo che si stanno studiando nuove opportunità di crescita per molti e infine che sui dirigenti si sta studiando la questione ma non si è ancora in grado di fornire risposte. 
Nel prossimo incontro, fissato per il giorno 8 novembre a partire dalle ore 09:30, l'azienda dovrebbe presentare le eventuali società che effettuerebbero l'outsourcing ma soprattutto dovrebbe venire con una considerevole riduzione del numero degli esuberi, condizione imprescindibile per continuare la trattativa.
Infine lasciateci fare una considerazione  a parte: come ci aspettavamo dopo quanto accaduto all'assemblea del 7 ottobre, all'inizio della riunione sia il rappresentante di Confindustria che i rappresentanti aziendali hanno  voluto dei "chiarimenti" in merito alle cosiddette "dirette su Twitter" che i vostri delegati della RSU Filctem CGIL stanno tenendo da un po' di tempo (!!). Abbiamo dovuto specificare che non si tratta di nulla di "illegale": non c'è alcuna registrazione audio-video di ciò che viene detto. Si tratta, come ben sanno i nostri "followers", di semplici "messaggi" di una lunghezza massima di 140 caratteri che hanno come finalità quella di riportare "in tempo reale" quello che principalmente viene detto, le frasi più importanti e i dati di interesse generale. Evidentemente qualcuno ha paura che vengano "intercettate" delle questioni spinose che sarebbe opportuno non arrivassero agli occhi e alle orecchie dei lavoratori... Secondo noi, al contrario, non dovrebbe esserci nulla da nascondere , anzi vorremmo poter effettuare delle vere e proprie dirette con tanto di telecamere e microfoni per dare un segnale di vera trasparenza ma sembra che non ci sia ancora possibile! Abbiamo invitato chi sollevava dei dubbi (visto che noi della Filctem CGIL invece ci riteniamo persone assolutamente leali e trasparenti) a collegarsi via internet per verificare quanto veniva pubblicato ed eventualmente contestare le inesattezze.
Anche questo dovrebbe far riflettere i lavoratori....

seguiranno aggiornamenti (soprattutto sulla nostra pagina Twitter!)
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giovedì 13 ottobre 2011

Raggiunta l’intesa sulla mobilità per 84 dipendenti dello stabilimento della Pfizer di Catania

Dal blog della FILCTEM CGIL dei colleghi di Catania:



Ieri, presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, le OO SS, la RSU e l’Azienda, alla presenza di Confindustria, è stata raggiunta l’intesa sull’ipotesi di accordo riguardante la mobilità. Il confronto con la Direzione è stato molto aspro e difficile e spesso il sindacato si è trovato sul punto di rompere a causa delle posizioni rigide assunte dall’azienda. Ciò nonostante, alla fine, è prevalso il buonsenso e lo spirito di responsabilità e dopo l’out out finale di RSU e Segreterie provinciali, l’azienda ha ceduto alle richieste finali delle OO SS.
Lo spirito dell’accordo, voluto dai sindacati, ma in primo luogo dalla CGIL che si è spesa in modo totale per ottenere le massime garanzie e il maggior numero di tutele per i lavoratori, è quello del saldo occupazionale. Ribadiamo che non è stato né scontato né facile, perché l’Azienda su questo punto ha mostrato,dall’inizio alla fine della trattativa, una forte ostilità. Inoltre, è stato bloccato il tentativo aziendale di effettuare i demansionamenti modificando al ribasso il livello dei lavoratori interessati.
In sintesi, le linee principali dell’accordo sono le seguenti:


  • esodo incentivato di volontari, pensionati e pensionabili (con accompagnamento sino alla finestra pensionistica)
  • riqualificazione dei lavoratori delle mansioni dichiarate in esubero con possibilità di demansionamento ma mantenendo il proprio livello contrattuale e quindi il proprio salario.
  • apertura di una CIGS in cui verranno posti quei lavoratori oggi non riqualificabili per potere consentire una riqualificazione da qui ad un anno. La cassa prevede una significativa integrazione da parte dell’azienda. Alla fine del percorso, se ci saranno lavoratori che non sono stati ricollocati, le parti trattanti sono tenute a trovare tutte le possibili soluzioni alternative al licenziamento di questi lavoratori (clausola di salvaguardia).


Venerdì le parti si incontreranno per siglare l’ipotesi di accordo basata sui punti sopra elencati, quindi, lunedì si passerà al vaglio dell’assemblea ed infine, se sarà approvata dai lavoratori, mercoledì prossimo presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro, verrà ratificato l’accordo.

Il raggiungimento dell’accordo ci pone in una condizione di tutele nei confronti dei lavoratori, ma come sempre, vigilare e applicare un accordo è sempre più difficile di raggiungere l’accordo stesso. Ma anche questo fa parte del nostro lavoro.

domenica 9 ottobre 2011

Manifestazione FP FLC CGIL "Pubblico è Futuro" : intervento di Susanna Camusso

Pubblichiamo l'intervento di Susanna Camusso alla Manifestazione dei lavoratori di Funzione Pubblica e Federazione Lavoratori della Conoscenza:

giovedì 6 ottobre 2011

Si è tenuto il primo incontro dopo l'apertura della procedura di mobilità

Si è svolto oggi pomeriggio, come preannunciato, il primo incontro di routine tra la Direzione aziendale e le rappresentanze sindacali a seguito dell'apertura della procedura di mobilità per 29 posizioni dello stabilimento di aprilia.
Come avranno già potuto capire coloro che ci seguono in diretta attraverso la nostra pagina Twitter, l'incontro di oggi ha assunto un carattere di tipo interlocutorio, dove le parti hanno provveduto a leggere in maniera congiunta quanto riportato sul documento di apertura della mobilità, con le rispettive dichiarazioni, i rispettivi distinguo ed impegni reciproci ad affrontare tutte le possibili soluzioni per ridurre al minimo l'impatto della decisione di Pfizer di ridurre il personale.
E' stato ricordato dal rappresentante di Confindustria in qualità di mediatore,Vespasiano Di Spirito, che le parti hanno 75 giorni per addivenire ad un accordo, altrimenti l'azienda ha facoltà di agire in termini di legge (L.223/91). 
Senza entrare ancora nel merito delle figure dichiarate in esubero, sono state poste delle domande specifiche soltanto per quanto concerne la questione del magazzino, dove appare quanto meno strano il volerne  esternalizzare la parte operativa, la quale ci risulta come un supporto indispensabile alla produzione e funzionale ad essa; inoltre si tratta di personale "diretto" secondo le concezioni di Pfizer. L'Ing Rubbi ha dichiarato che la situazione di oggi è molto cambiata rispetto a quella di luglio, in cui si dichiarava l'intento di agire soltanto in relazione agli indiretti: oggi si è scelto di non intaccare soltanto la parte che riguarda la produzione tout court, agendo su tutto il resto per andare a recuperare quella parte di saving (1,3 milioni di euro) che permetterebbe di soddisfare le richieste Pfizer.
L'azienda conferma di avere intenzione di esternalizzare i servizi generali e gli operatori di magazzino, avviando già nei prossimi giorni una gara d'appalto tra providers in grado di fornire il servizio richiesto e garantendo un'ampia qualità (!?)
Le Organizzazioni Sindacali e la R.S.U. hanno ribadito di essere contrari a discutere di licenziamenti. Inoltre, dopo aver contestato quanto riportato all'ultimo capoverso del punto 2 della procedura (il personale in esubero dell'area di produzione e dei servizi di supporto non risulta possedere le caratteristiche professionali e le competenze rispondenti alle esigenze di flessibilità/polivalenza professionale ed operativa nonchè le conoscenze di strumentazioni e di sistemi operativi informatici adeguate alle nuove e future esigenze delle unità produttive dello stabilimento) hanno detto di essere disposti (sempre che anche l'azienda ne sia disponibile) a discutere di eventuali volontari all'esodo, lavoratori in possesso dei requisiti pensionistici, di novazione di mansione e quant'altro sia alternativo al licenziamento.
L'Ing Rubbi, dopo aver raccolto l'obiezione che nel recente passato i lavoratori sono rimasti "scottati" dalla credibilità delle società scelte per l'outplacement, ha garantito di impegnarsi in prima persona affinchè questo non si ripeta, rimarcando che se non si raggiunge il target, il sito di Aprilia con tutta probabilità uscirà dal network Pizer.
Una provocazione (ma da non considerare tale più di tanto...) è stata fatta da noi della Filctem CGIL riguardo i dirigenti: nella procedura l'azienda afferma che anche il personale dirigente sarà interessato dal processo di riorganizzazione. Ebbene, i lavoratori sono ansiosi di vedere i risultati! Nonostante il Direttore continui ad inalberarsi quando si tira fuori questo discorso dicendo che molti dirigenti sono usciti senza essere sostituiti o che molti di essi non gravano come costi su Aprilia oppure che grazie anche al management attuale "aprilia permane nel network e da' prospettive", quello che appare sotto gli occhi di tutti è che sono ancora tanti e non sembra stiano dando dimostrazione di grandi capacità, visto che appaiono solo in grado di impiantare un piano industriale fatto di riduzione dei costi e di pochi volumi produttivi (peraltro non ancora definitivi). Forse che il costo di un dirigente non equivale a quello di diversi lavoratori in esubero? E lo stesso Cosentino che ormai non fa altro che inviare mail in cui annuncia la necessità di assumere "decisioni non facili" ma che sono "l'unica strada percorribile"? Siamo convinti che il suo compenso equivale a molto di più di 29 esuberi! (bene hanno fatto i lavoratori a rispondere disgustati alla mail di ieri!).
Comunque il prossimo incontro è stato fissato per il 19 ottobre a partire dalle 15:30 presso Confindustria Latina, sperando di ottenere qualche ripensamento o disponibilità da parte aziendale. Nel frattempo domani ci sarà un'assemblea generale di tutti i lavoratori con gli orari indicati nel post precedente.

Seguiranno aggiornamenti.

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mercoledì 5 ottobre 2011

Si abbatte nuovamente la scure della mobilità sui lavoratori della Wyeth di Aprilia

Come volevasi dimostrare.
Ormai era nell'aria da tempo anche se molti continuavano a negarlo: nell'incontro di ieri in Confindustria Latina la Direzione Aziendale, rappresentata dall'Ing Rubbi e dal sig. Ramacciani, coadiuvati dal Direttore HR di Pfizer Italia, Dr Tocci, ha formalmente comunicato alle rappresentanze sindacali l'apertura di una nuova procedura di mobilità per 29 posizioni lavorative.
L'Ing. Rubbi ha affermato che Pfizer , a seguito del processo di valutazione che ha visto coinvolti tutti i siti produttivi del network, ha chiesto ad Aprilia un saving di 4,8 milioni di euro, che tradotto soltanto in termini di esubero di personale avrebbe significato circa 106 persone da estromettere! Lo stesso Rubbi sostiene che una scelta del genere avrebbe significato praticamente la chiusura del sito e un impatto disastroso a livello sociale.
Negli ultimi mesi si è lavorato molto per ridurre i costi operativi per soddisfare la richiesta i saving andando a ridurre al minimo l'impatto sui lavoratori. In particolare si è riusciti a portare ad Aprilia alcuni volumi (Advil Canada e Centrum) per circa 500 milioni di compresse.Tutto questo ha consentito di recuperare circa 3,5 milioni di euro di costi ma ne restano ancora 1,3 milioni per i quali "non è stata possibile altra soluzione se non quella di ridurre il personale in eccesso" (dichiarazione aziendale non condivisa dal sindacato).
La parte direttamente produttiva non è coinvolta dal processo di mobilità, dove le aree impattate sono:

  • supply chain & strategy/artwork (logistica/acquisti): 10 unità
  • servizi tecnici                                                        : 4 unità
  • sicurezza, salute e ambiente                                  : 1 unità
  • servizi generali                                                      : 10 unità
  • risorse umane e organizzazione                             : 4 unità
Per i servizi generali e la parte operativa del magazzino l'azienda comunica che è prevista l'esternalizzazione.
Le rappresentanze sindacali hanno affermato che faranno le proprie considerazioni una volta che avranno analizzato i profili dichiarati in esubero e a partire dal primo incontro per l'analisi congiunta, fissato per domani 6 ottobre dalle ore 15:30 presso la sede di Confindustria Latina (IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA TWITTER) ma hanno già dichiarato di non condividere le misure decise dall'azienda. 
Inoltre lo stesso direttore  Rubbi ha fatto già intendere che questo non sarà certo l'ultimo sacrificio chiesto ai lavoratori di Aprilia: nel 2012 ci sarà un altro processo periodico di valutazione dei siti produttivi Pfizer che verranno misurati in termini di efficienza e produttività. Dovremo fornire ulteriori prove delle nostre capacità.
Comunque da domani inizierà il confronto per capire le reali ragioni delle scelte e per tentare di trovare tutte le soluzioni opportune per evitare le uscite del personale.
Comunichiamo infine che è stata fatta richiesta per tenere un'assemblea generale di tutti i lavoratori per venerdì 7 ottobre con i seguenti orari: 
  • mattina e centrale : dalle 09:30 alle 10:30
  • pomeriggio          : dalle 20:00 alle 21:00
  • notte                   : dalle 21:00 alle 22:00
Seguiranno aggiornamenti.

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martedì 27 settembre 2011

Prosegue con difficoltà il confronto sugli inquadramenti

Si è tenuto stamattina un nuovo incontro (il 3° nel giro di circa 2 settimane) sulla questione degli inquadramenti.
Allo stato attuale la Direzione Aziendale ha intenzione di concedere circa 60 adeguamenti (dei quali una decina risulterebbero inferiori rispetto alle richieste della RSU) e in totale mancherebbe ancora la condivisione di circa 30 figure, per gran parte delle quali è stato chiesto alla RSU di fornire eventuali "razionali" a supporto delle richieste avanzate (i lavoratori in questione saranno contattati dai delegati per la stesura di tali documenti). In sostanza si tratta di far si che i lavoratori stessi debbano compilarsi la propria job description per poter "confutare" quanto sostenuto dai propri supervisori, il che ci appare alquanto paradossale...
Abbiamo ricordato al Direttore HR che il problema non si sarebbe posto se, come richiesto dalla RSU da tempo ormai immemorabile, l'azienda avesse cominciato a redarre e condividere coi lavoratori le rispettive job descriptions. In tal modo si sta continuando a procedere in maniera "soggettiva" anzichè , come sarebbe stato opportuno, in maniera "oggettiva" cioè andando a verificare il mansionario presente in azienda e successivamente: 1) trovare il corrispondente profilo sui 187 previsti dal CCNL, 2) creare nuove figure definite a livello aziendale nel caso non si trovi il profilo corrispondente (operazione già effettuata con l'accordo del lontano 1997 e, di recente, in modo unilaterale dall'azienda con l'introduzione della figura dell'operator care, 3) far corrispondere la mansione ricoperta dal lavoratore con il profilo individuato.
Purtroppo la D.A. dimostra di voler continuare a proseguire con l'applicazione di un metodo viziato e inadeguato che lascia troppo spazio alla discrezionalità dei supervisori di reparto, ribadendo nella riunione di oggi che:

  • a) non ha intenzione di consegnare le job descriptions (ma chiede che siano i lavoratori a farsele da soli per poi evidentemente contestarle)
  • b) non ha intenzione di ripercorrere o modificare l'accordo del 1997 (quando è stata la stessa D.A  a proporlo all'apertura del tavolo) ma lo ritiene tuttora valido per giustificare talune scelte.
  • c) non è più disponibile a inserire in un ipotetico accordo la dicitura "rivedibile tra 12 mesi" per alcune persone (quando è stata la stessa D.A.  a creare tale dicitura) nel momento in cui la RSU ha chiesto un impegno esplicito verso tali persone, vista l'importanza che le Parti riconoscono a livello contrattuale  sia alla formazione che alle opportunità di sviluppo professionale dei lavoratori.
Inoltre non sono ancora chiari i tempi e le modalità di assegnazione degli eventuali adeguamenti.
Come RSU della FILCTEM CGIL rimaniamo sicuramente al tavolo di confronto finchè ci saranno le condizioni ma ad oggi la distanza è ancora molta. Si sta perdendo tempo inutilmente (forse volutamente?) con la sensazione che tra non molto l'argomento verrà ancora una volta accantonato per far posto ad un altro più importante (ovviamente speriamo di avere una sensazione sbagliata!). Comunque  nell'ultima riunione di RSU si è concordato all'unanimità che in caso di raggiungimento di  un'ipotesi di accordo, prima della firma definitiva si farà un'assemblea generale dei lavoratori per ottenere l'approvazione, evitando gli errori commessi in passato.
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Una nota a parte merita l'argomento relativo al bando di concorso interno per operator care, di cui si è discusso in apertura dell'incontro di oggi.
L'azienda ha comunicato di aver scelto 13 persone per ricoprire la figura di operator care (12 provenienti dalla produzione che seguiranno un percorso formativo di circa 1 anno in 2 gruppi da 6 persone e in 2 periodi diversi + 1 persona proveniente dalla manutenzione che si considera già formato e quindi operativo).
Abbiamo duramente contestato ancora una volta il metodo utilizzato nella selezione: contrariamente a quanto annunciato, diverse persone che avevano inoltrato domanda per le selezioni non sono state nemmeno contattate per il colloquio; a giochi fatti sono state convocate dal proprio responsabile di reparto per sentirsi dire che la selezione per operator care era conclusa e i candidati erano stati scelti. Per gli esclusi è stato previsto un "contentino" consistente in un adeguamento di inquadramento oppure in una vaga promessa di opportunità di crescita professionale.
A questo punto ci siamo chiesti per quale motivo il nostro management continui a far finta di non capire le ragioni di così tanta insoddisfazione, demotivazione o sfiducia. Non perde occasione per creare malumore e dare dimostrazione di arroganza e mancanza di rispetto verso i lavoratori!
Ma soprattutto abbiamo chiesto (ovviamente senza ottenere risposta) al Direttore HR quale sia l'utilità di tenere aperto un tavolo sugli inquadramenti quando i supervisori, in totale e continua prevaricazione dei ruoli, seguitano a fare affermazioni in cui si fa capire che le decisioni in merito sono già state prese?
Sono tutte situazioni che non ci fanno ben sperare in un positivo cambiamento...

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venerdì 23 settembre 2011

Fissato per martedì 4 Ottobre un incontro tra la Direzione Aziendale e le Organizzazioni Sindacali

Nella giornata di ieri la Direzione Aziendale ha comunicato alla RSU  di aver fissato un incontro con le Organizzazioni Sindacali per martedì 4 Ottobre in Confindustria Latina, a partire dalle ore 10:00, relativo alla verifica della situazione aziendale.
Ricordiamo che questo incontro era stato concordato tra le parti già in quello precedentemente effettuato il 18 Luglio u.s. con l'impegno dell' Ing. Rubbi a fornire ulteriori informazioni sulle prospettive future del sito di Aprilia.

Segnaliamo sin da ora ai lavoratori l'intenzione della Filctem CGIL di effettuare la diretta dell'incontro sulla nostra pagina Twitter https://twitter.com/#!/filctemcgil alla quale invitiamo ad iscriversi.

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venerdì 2 settembre 2011

6 SETTEMBRE: SCIOPERO GENERALE

Martedì 6 settembre SCIOPERO GENERALE di 8 ore.




Manifestazione a Roma a prtire dalle ore 9:00 a Piazza dei Cinquecento.


partenze Pullmans :
da Latina ore 7:00 Piazzale Prampolini (STADIO)
Aprilia 7:30 Parcheggio Conforama
Per adesioni e prenotazioni contattate i delegati in azienda:
Dal Col Ivan
Fiorin Andrea

Bovolenta Claudio


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mercoledì 24 agosto 2011

CGIL: 6 settembre Sciopero Generale 'un'altra manovra è possibile'


Cento manifestazioni territoriali accompagneranno le 8 ore di astensione dal lavoro. Il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, ha presentato oggi nel corso del presidio davanti al Senato la 'contromanovra' elaborata dalla Confederazione, proposte alternative per contrastare la crisi che tengono conto dell'equità e della crescita



» La contromanovra della CGIL, le proposte alternative per contrastare la crisi - Schede
» VIDEO: Intervista Susanna Camusso su CGILtv

» AUDIO: Conferenza stampa Susanna Camusso
24/08/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
Uno Sciopero Generale, quello proclamato dalla CGIL per mercoledì 6 settembre, che si rende necessario per cambiare il forte segno di iniquità della manovra del 13 agosto, che da ieri è all'esame della Commissione bilancio del Senato. La decisione della Confederazione di lanciare lo Sciopero Generale, come spiegato da Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, oggi in presidio davanti a Palazzo Madama, insieme ad una numerosa delegazione del sindacato di Corso d'Italia, si è resa necessaria di fronte una manovra “bugiarda”, che non “permetterà al Paese di raggiungere gli obiettivi dichiarati per i pareggi di bilancio, perchè profondamente depressiva”. “Sappiamo benissimo - prosegue Camusso - che stiamo chiedendo un sacrificio straordinario ai lavoratori, ma un sacrificio straordinario va chiesto di fronte ad una situazione straordinaria, e lo chiediamo oggi per non avere una condizione sbagliata domani”.
Cento manifestazioni territoriali accompagneranno lo Sciopero Generale del 6 settembre che sarà di 8 ore per ogni turno di lavoro. Una grande mobilitazione per chiedere l'immediato ritiro di una manovra che “non favorisce la crescita e fa pagare solo ai contribuenti onesti” e per sostenere delle proposte alternative di contrasto alla crisi, come quelle presentate oggi dalla CGIL nel corso della conferenza stampa davanti al Senato, perchè “un'altra manovra è possibile”.
La 'contromanovra' elaborata dalla Confederazione, come spiega Camusso ai microfoni della CGILtv  “vuole tener conto dell'equità e della giustizia fiscale e indica dove trovare le risorse utili, costruendo contemporaneamente risposte per la crescita a partire dall'occupazione giovanile”. La CGIL accusa il Governo di aver varato una manovra che aumenta le tasse, soprattutto sui redditi da lavoro dipendenti e da pensione, sui redditi medio bassi e sui contribuenti onesti, per questo propone una maggior equità attraverso la tassazione dei redditi diversi quelli 'fissi' a cominciare dai grandi patrimoni e da una vera lotta all'evasione fiscale e contributiva. In particolare, nella 'contromanovra' la CGIL rivendica un'imposta ordinaria sulle grandi ricchezze, con un'aliquota progressiva solo sulla quota che eccede gli 800mila euro; un'imposta straordinaria sui grandi immobili, il cui valore netto superi la soglia degli 800mila euro; un 'contributo di solidarietà' su tutti i redditi; l'aumento della tassa di successione per incentivare l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Inoltre, la CGIL vuole contrastare il carattere depressivo del decreto e propone un fondo per la crescita e l'innovazione da destinare ad un piano energentico nazionale, a politiche di green economy, alla ricerca e allo sviluppo e ad una seria politica industriale per il Mezzogiorno. Come più volte ribadito dalla leader della CGIL, il Consiglio dei ministri ha varato una manovra “bugiarda” perchè “dice di tagliare i costi della politica, ma in realtà fa solo demagogia, riducendo gli spazi di democrazia, con i tagli agli enti locali, senza intervenire sulle risorse nazionali”, per questo è importante, ribadisce la CGIL nella sua 'contromanovra', “il taglio lineare ed immediato di tutti i vitalizi di politici e amministratori pubblici”.
Minacciata dalla manovra anche la “natura e l'identità del nostro Paese” avverte Camusso, è un provvedimento, spiega, “che senza dirlo introduce la norma di licenziamento senza giusta causa, interferendo nella libertà di contrattazione dei sindacati” e “tenta di cancellare le festività del 25 aprile, del 1° maggio e del 2 giugno. Si vuole cambiare la sua storia e le sue gloriose radici che risiedono nella Liberazione e nella costituzione della Repubblica”. A questo proposito il Segretario Generale ha ricordato la petizione popolareche la CGIL ha promosso per preservare la memoria e l'identità dell'Italia, che ad oggi ha raccolto quasi 30mila firme. Con lo Sciopero Generale del 6 settembre la CGIL vuole sostenere tutto questo e quindi più crescita, più occupazione e più sviluppo.

domenica 21 agosto 2011

Lettera aperta a CISL e UIL

La Segreteria della Cgil ha scritto una lettera aperta a Cisl e Uil sulla manovra, per trovare punti in comune contro il provvedimento, e sul futuro del lavoro in Italia. Ecco di seguito la lettera integrale.

Cari amici di Cisl e Uil,
usiamo una forma inusuale, ma sicuramente la situazione non è ordinaria, per porvi pubblicamente qualche domanda, per ritrovare qualche coerenza nelle scelte del sindacato confederale in una fase così difficile.

La situazione che stiamo attraversando, è molto grave, la crisi mondiale spiega solo in parte il nostro Paese, che è in forte declino ed ha alle spalle tre anni, persi dal Governo a negare la crisi. Il giudizio sulla negazione della crisi ed i provvedimenti sbagliati, l’ossessione del Governo per la rottura dell’unità sindacale, ci hanno visto divisi in questi anni, in particolare, per l’operato del Governo sulle questioni del lavoro. Infatti, fin dalla terz’ultima manovra all’idea di difendere nelle pubbliche amministrazioni il potere contrattuale, quanto meno sulle problematiche organizzative e sulle condizioni di lavoro, si è da parte vostra preferito sostenere la legge 150 e la conseguente negazione della contrattazione.

Ma fingiamo per un attimo che tutto ciò sia il passato, ora siamo di fronte ad una terza manovra, con caratteri di iniquità che pensavamo inarrivabili. E’ evidente, dai commenti degli ultimi giorni, che i giudizi sono - se possibile - ancora più distanti, leggiamo che avremmo dovuto aprire una discussione cauta, diplomatica….. Vorremmo dirvi, che discussioni ne abbiamo fatte molte, sempre proposte da noi, ma efficacia ne abbiamo vista poca.

Soprattutto, vorremmo sottolineare che siamo per le discussioni esplicite e trasparenti, che comunque sono meglio degli incontri “clandestini e secretati” che contraddicono quanto si fa “insieme” ed in “pubblico”. Siamo alla ricerca di risposte, e ci scusiamo se utilizziamo un’intervista del Segretario Bonanni, il 12 agosto sul Corriere della Sera veniva dichiarato: “siamo sempre stati contrari ad ogni ingerenza del legislatore. Quelle norme hanno funzionato proprio grazie all’accordo tra le parti sociali. Se si ritiene che il mercato del lavoro debba essere ancora più regolato, la soluzione va ancora una volta ricercata tra noi. Con questo bipolarismo c’è il rischio che tutto diventi la tela di Penelope oggi il centro destra fa così, domani arrivano gli altri e cambiano…….e lo stesso discorso vale per qualsiasi eventuale, insensata modifica dell’art. 18”.

Possiamo chiedervi cosa è cambiato il 13 agosto alla presentazione della manovra?

L’art. 8 della manovra non è un attacco alla autonomia delle parti?

Non è un tentativo di cancellare, perché cambia la gerarchia delle fonti, l’intesa del 28 giugno con Confindustria?

Non è forse chiaro che trasformare l’art. 18 in materia contrattabile di non meglio identificate “rappresentanze sindacali operanti in azienda”, mina l’efficacia dell’articolo stesso?

Non è forse evidente che una norma che non si basa sulla rappresentanza, e affida poteri su tutte le materie fuori dai contratti, è la proliferazione di qualunque forma di sindacalismo ed un attacco esplicito al sindacato confederale?

Ed ancora, da quando una legge può rendere vigente retroattivamente un accordo sindacale separato e che prevede l’esclusione di una grande organizzazione sindacale?

Non eravate voi che respingevate l’ipotesi che fosse la legge a definire il solo voto dei lavoratori perché lesivo della funzione delle associazioni sindacali?

Abbiamo più volte discusso della necessità che sui costi della politica non si finisse nel qualunquismo e nella riduzione degli spazi di partecipazione, non possiamo dire che la manovra da invece una risposta demagogica perché taglia, senza neanche indicare i risparmi, Comuni e Province senza nessun criterio? Inoltre, si scaricherà sui cittadini (a reddito da lavoro dipendente e pensione) perché non agisce sull’efficacia, ma anticipa il federalismo fiscale a compensazione dei tagli agli enti locali previsti nella manovre. Altre domande ci vengono sull’accanimento sulle municipalizzate, sull’aggressione agli enti locali mentre nulla si dice sulle consulenze dei ministeri e sulle nomine politiche in sanità.

Forse, nel frattempo, si fa strada l’idea dello stato minimo?

Potremmo parlare di collocamento obbligatorio e dei reparti confino per i disabili?

Abbiamo visto che sui lavoratori pubblici ci sono punti di sintonia, ma come portiamo avanti queste rivendicazioni?

Come si fa a dire che i deboli sono risparmiati dalla manovra quando i tagli saranno tutti sui servizi?

Certo ci vuole una vera riforma degli assetti istituzionali, si può fare una proposta comune e decidere di sostenerla?

Delega assistenza e fisco, sappiamo, che è costruita per far cassa e non per abbassare la pressione fiscale? Possiamo ricostruire una piattaforma sul tema?

Le fasi di divisioni sono difficili per tutti, bisogna governarle perché non si traducano in comportamenti inaccettabili e lesivi del dovuto rispetto reciproco, rispetto alle persone e alle organizzazioni. Pluralismo e democrazia richiedono innanzitutto rispetto, e la Cgil farà di tutto perché non venga meno, ma vorremmo suggerirvi che se la Cgil, in assenza di scelte unitarie, prende una decisione così seria come lo sciopero generale, lo fa perché guarda al Paese, ai lavoratori, ai pensionati. Non siamo abituati a guardare dal buco della serratura in casa di altri, ci aspettiamo lo stesso rispetto. Scusandoci per la schematicità, vorremmo ribadire che lo scopo di questa riflessione e di queste domande è l’incrollabile volontà di costruire una proposta ed un’iniziativa comune.

Segreteria Cgil


20 agosto 2011

venerdì 19 agosto 2011

Manovra: nota della Segreteria Nazionale della CGIL sui provvedimenti del governo


Bocciatura completa per la manovra da parte della CGIL. In un documento il sindacato di Corso d'Italia definisce il provvedimento ''depressivo'' e che ''condanna il paese alla recessione e alla disgregazione sociale" per il suo tratto di inquita'
» Il testo della manovra economica elaborata dal governo
» Camusso, colpiti i più deboli e chi paga le tasse contro questa manovra sarà sciopero - Intervista su 'la Repubblica'
14/08/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
La manovra del Governo riassume in sé tutte le negatività che avevamo previsto e tentato di scongiurare, assieme alle altre parti sociali.


Con questa manovra il Governo condanna il paese alla recessione e alla disgregazione sociale per difendere le grandi ricchezze e gli interessi che rappresentano la sua base di consenso.


Con questa manovra le chiacchiere sulla riduzione delle tasse e sul federalismo giungono al capolinea. La manovra del Governo impedisce alle Regioni e ai Comuni di svolgere le funzioni proprie previste dalla Costituzione.


 La manovra del Governo è:
  • depressiva, in quanto non destina risorse alla crescita né all'economia né all'occupazione, riduce il reddito e i consumi dei cittadini, mancano totalmente gli investimenti, impedisce agli enti territoriali virtuosi di impegnare le loro risorse per rilanciare le opere pubbliche e il tessuto delle imprese locali;
  • socialmente iniqua poiché colpisce lavoratori, pensionati, famiglie, soggetti sociali deboli e non ha il coraggio di intervenire sull'evasione fiscale, sulle rendite finanziarie, sulle grandi ricchezze;
  • centralista anche se riduce il perimetro dello Stato, poiché ignora le obiezioni e le proposte che sono giunte dal paese attraverso le parti sociali, le Regioni, le Autonomie locali, salva gli enti nazionali inutili e colpisce indiscriminatamente il pubblico impiego;
  • istituzionalmente scorretta in quanto interviene per decreto senza motivi di urgenza in campi affidati alla autonomia delle parti sociali;
  • velleitaria e antisindacale in quanto pretende di cancellare per legge uno strumento di regolazione generale dei diritti dei lavoratori come il Contratto Nazionale di lavoro;
  • costituzionalmente dubbia in quanto discrimina tra persone riducendo le garanzie di pari opportunità dei soggetti più deboli e incentiva la violazione della legislazione esistente;
  • inefficace in quanto non affronta in maniera strutturale le cause del deficit, ne' pone le basi per ricostruire avanzo primario e ridurre realmente il debito;
  • provvisoria e improvvisata, in quanto non è in grado di scongiurare ulteriori declassamenti del Paese e ulteriori costi di rientro nei parametri richiesti dall''Europa;
  • sbagliata in quanto nasconde dietro le richieste della Bce scelte ideologiche che non hanno nulla a che vedere con il riequilibrio e le riforme strutturali (richieste peraltro dalla stessa Europa) per la crescita;
  • confusa e indeterminata negli obbiettivi e negli effetti presentati.
La CGIL nei prossimi giorni definirà una propria proposta per dimostrare che, con gli stessi saldi previsti dal Governo, si può ragione di equilibrio dei conti e crescita.


La CGIL, di fronte allo spregio della forma, delle norme costituzionali, delle situazioni reali di vita delle persone e delle famiglie fa appello alle altre organizzazioni sindacali, alle forze sociali, alle Istituzioni più vicine alle comunità, al mondo dell'associazionismo e del volontariato e della cooperazione sociale per opporsi alla iniquità delle decisioni del governo e per impedire la disgregazione della società italiana.


La CGIL valuterà  le forme della mobilitazione più opportune per cambiare il segno economico e sociale dei provvedimenti del Governo Berlusconi.