domenica 18 aprile 2010

DDL 1167-B: la CGIL dice NO alla controriforma del lavoro








Di seguito una sintesi dei contenuti del volantino:
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il Governo ha varato una legge che cancella il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori, di ricorrere al giudice quando subiscono un torto dal proprio datore di lavoro.L'ennesima legge approvata nonostante le critiche della CGIL e senza alcun confronto .
Una legge che rappresenta una vera e propria controriforma del processo del lavoro.
Ma il Presidente della Repubblica non ha firmato questa legge e l'ha rinviata alle Camere, così come prevede la Costituzione.La CGIL ha manifestato profonda soddisfazione ed apprezzamento per l'atto del Presidente Napolitano e per il messaggio inviato al Parlamento nel quale si richiede una nuova delibera delle Camere con testo modificato su alcune parti fondamentali.La legge deve assicurare una adeguata tutela alla parte debole (il lavoratore) nel rapporto di lavoro, così come costantemente affermato nelle numerose sentenze della Corte Costituzionale.
Cosa prevede la legge?
1. Certificazione del rapporto di lavoro.
Il lavoratore all'atto dell'assunzione può essere assunto con un contratto individuale in deroga ai contratti nazionali di lavoro, quindi, anche con norme peggiorative.
2. Il contratto può contenere una clausola compromissoria che prevede in caso di contenzioso con il datore di lavoro, la rinuncia del lavoratore al diritto di rivolgersi al giudice e di conseguenza, l'affidamento ad un arbitro che potrà decidere in deroga ai contratti e alle leggi vigenti.
3. Questa clausola sarà inserita all'atto dell'assunzione ovvero, nel momento di maggiore debolezza del lavoratore (in violazione dell'articolo 24 della Costituzione che prevede la possibilità di ricorrere al giudice in caso di violazione di un diritto).
4. L'arbitrato sarà a pagamento.Il costo è del 4 % del valore del ricorso e la metà sarà a carico del lavoratore che dovrà pagare anticipatamente.5. La legge prevede inoltre che nel caso in cui il lavoratore riuscisse a rivolgersi ad un giudice, quest'ultimo non potrà discostarsi da quanto certificato nel contratto individuale e anche una riduzione dei tempi per impugnare il licenziamento in moltissime tipologie contrattuali.
E' evidente che questa legge provocherà uno stravolgimento del diritto del lavoro che si basa sul principio della tutela del lavoratore.
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La CGIL ritiene che:
1. Il ricorso all'arbitrato non possa essere previsto al momento dell'assunzione se non in maniera volontaria e solo per i lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato una volta superato il periodo di prova, escludendo tutte le altre tipologie contrattuali;
2. L'arbitrato debba svolgersi secondo leggi e contratti;
3. In ogni caso la legge debba prevedere le norme di tutela inderogabili per il lavoratore e cancellare l'intervento ministeriale alternativo al ruolo della contrattazione;
4. La certificazione del rapporto non possa essere peggiorativa rispetto alle norme contrattuali;
5. Il giudice non possa avere vincoli di giudizio e che debba essere cambiata la norma relativa ai termini di decadenza per l'impugnazione di licenziamento e per le cause in corso .
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La Cgil ha previsto delle iniziative al livello locale, sarà nostra cura informarVi tempestivamente al fine di garantire come sempre la massima partecipazione.

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