venerdì 25 novembre 2011

Convocata la R.S.U. per alcune comunicazioni da parte della D.A.

Questa mattina la R.S.U. (formalmente decaduta il 3 ottobre per scadenza mandato ma ancora in carica per la gestione degli "affari correnti" fino al rinnovo previsto a conclusione dell'iter legato alla procedura di mobilità in corso) è stata convocata dalla Direzione Aziendale per alcune comunicazioni, che riportiamo di seguito:

  • l'accredito della 13ma mensilità sarà effettuato il 19 dicembre, mentre l'accredito della mensilità di dicembre avverrà normalmente il giorno 27; il cedolino cartaceo sarà unico e verrà consegnato entro il 23;  è previsto comunque a breve un comunicato aziendale  a riguardo; si conferma che la 14ma mensilità sarà erogata contemporaneamente allo stipendio di marzo.

  • è emersa la necessità di considerare come giornata lavorativa il giorno 9 dicembre, contrariamente a quanto concordato nell'accordo sulle chiusure collettive del 21 febbraio 2011. Tale necessità riguarda soltanto la PPU OTC e vedrà coinvolte circa 50 persone (variamente dislocate tra MFT e PKG) e 4 manutentori; il 9 si lavorerà su 3 turni mentre si prevede di effettuare un turno anche sabato 10 (circa 30 persone). Importante sottolineare che la scelta del personale avverrà prioritariamente su base volontaria, con possibilità di partecipazione anche dei lavoratori della PPU DS anche se non coinvolti. L'azienda ha risposto negativamente alla richiesta di elargire qualche incentivo al fine di aumentare la disponibilità su base volontaria.

  • previste alcune variazioni organizzative in ambito servizi tecnici/utilities e technology; i particolari saranno resi noti dai comunicati che la D.A. emanerà a breve.

  • Presentata dalla D.A. una bozza di accordo per inserire nelle mansioni della società che gestisce il servizio di vigilanza anche alcune attività di supporto in ambito safety; si concorda di rimandare la discussione in un'apposita riunione con gli RLSSA e l' EH&S Manager, alla quale sarà presente anche il responsabile HR.
Infine la R.S.U. ha chiesto di avere notizie in relazione all'andamento della performance di stabilimento legata al Premio di Partecipazione. Il direttore HR ha affermato che il dato aggiornato ad ottobre è 73% (per cui, in base agli accordi, verrebbe erogato il 75% dell'importo totale). Si è deciso comunque che non appena possibile sarà convocato un tavolo apposito con la presenza di alcuni manager per approfondire l'argomento e   capire quali sono le metriche in trend negativo ma soprattutto quante possibilità abbiamo di mantenere la soglia minima di erogazione (70%) a consuntivo (dicembre 2011).
La D.A. si è impegnata anche a convocare una riunione specifica sull'engagement, pur ribadendo che nella fase attuale risulta assolutamente prioritario il programma di mobilità per cui non è possibile prendere impegni precisi per affrontare gli altri argomenti in sospeso (compreso quello della verifica degli inquadramenti), i quali saranno presumibilmente ripresi nel nuovo anno dalla nuova R.S.U.

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martedì 22 novembre 2011

"OLTRE LA CRISI": LE PROPOSTE DELLA FILCTEM-CGIL

MORSELLI: "DAL 2008 AD OGGI SI SONO PERSI NEI NOSTRI SETTORI PIÙ DI 180.000 POSTI DI LAVORO"


“Dal 2008 ad oggi i settori chimici, tessili, dell'energia e delle manifatture hanno fatto registrare una emorragia di posti di lavoro per oltre 180.000 unità. Ristrutturazioni, riorganizzazioni, riduzioni della domanda sui mercati e conseguente perdita di competitività si sono fatte sentire!”. E' il dato drammatico sottolineato da Alberto Morselli, segretario generale della Filctem-Cgil, aprendo i lavori e Roma (22 novembre) dell'Assemblea nazionale dei 450 quadri e delegati della sua delegazione.
“E la crisi non accenna a diminuire – ha detto il segretario – se, solo per citare il dato del primo semestre 2011, si sono consumate nei nostri settori 148 milioni di ore di cassa integrazione e le diminuzioni tendenziali (settembre 2011) della produzione industriale hanno fatto registrare cifre negative da capogiro:           -12,7% nell'industria tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e accessori; - 9,3% nella fabbricazione di prodotti chimici.”. Che fare - si è chiesto Morselli - visto che nel nostro paese manca da tempo una politica industriale degna di questo nome e gli investimenti nella ricerca e in innovazione di processo e di prodotto sono una miseria?
Morselli ha messo sul tappeto alcune priorità, indicando dove poter intervenire per accedere a "risorse fresche" utili alla crescita e allo sviluppo (vedi comunicato stampa).
In apertura dei lavori è stata proiettata una video - intervista al prof. Tito Boeri, ordinario di Economia del lavoro presso l'Università "Bocconi", sui temi di più scottante attualità (video). Il dott. Andrea Bianchi, direttore generale per la politica  industriale e la competitività del ministero dello Sviluppo Economico, ha prtecipato direttamente all'iniziativa facendo il punto sulle strategie di intervento in atto per tentare di risolvere le innumerevoli crisi aziendali, soffermandosi in particolare modo sulla situazione del progetto "Industria 2015" (video).
Sono seguiti gli interventi di diversi delegati Filctem, in rappresentanza di grandi situazioni di crisi (Sanofi, Sixty, raffineria Venezia, Vinyls, Videocon, Medtronic, E.On., la Esso di Siracusa).
Ha concluso i lavori Fulvio Fammoni, segretario confederale Cgil, il quale ha evidenziato quanto "la condizione del lavoro sia divenuta molto grave, come testimoniato anche dalle delegate e delegati intervenuti: chiusura di imprese, cassa integrazione e disoccupazione, aumento della precarietà, mancanza di politiche industriali e di prospettive in troppi settori e troppe aziende". "I consumi sono fermi - ha proseguito - e di consenguenza la produzione è ferma. Per questo scopo servono risorse che, per entità ed equità, devono chiamare in causa le rendite e i grandi patrimoni, attraverso una patrimoniale strutturale".
Sono queste le priorità con cui - ha concluso Fammoni - ci presenteremo al confronto con il Governo presieduto dal prof. Monti (C.Ca.).

lunedì 21 novembre 2011

Nuovo incontro per la mobilità

Questo pomeriggio le rappresentanze sindacali hanno incontrato nuovamente la Direzione Aziendale per proseguire le trattative sulla procedura di mobilità aperta il 5 ottobre scorso.
L'azienda ha voluto subito fornire alcune informazioni in merito alle richieste effettuate da noi durante lo scorso incontro in merito a determinate figure professionali che riteniamo troppo legate alla produzione per poter essere dichiarate in esubero. Rubbi e Ramacciani hanno affermato che il numero degli esuberi resta invariato (22) e che le attività di tutte le figure in esubero verranno ripartite: in particolare quelle dell'area Servizi Tecnici saranno ripartite nell'ambito dell'Ingegneria e Manutenzione. Inoltre, per quanto concerne il settore sanitario, l'analisi effettuata conferma l'intenzione di tenere una infermiera in orario centrale (assunta dalla società di outsourcing) e nel contempo puntare al miglioramento della formazione dei componenti della Squadra di Primo Soccorso, aumentandone anche il numero (dagli attuali 20 fino a 30 componenti), confidando anche nel pronto intervento del 118 in caso di grave necessità. Abbiamo rigettato questa impostazione! Non possiamo accettare la logica che per fare saving si vada a tagliare sulla sicurezza dei lavoratori. Allo stesso modo restiamo molto scettici sulla scelta di ripartire tra gli altri lavoratori tutte le attività delle figure in esubero, sia come carichi di lavoro che come capacità espletamento.
Rubbi ha affermato che il target dei 4,8 milioni di saving deve essere raggiunto comunque e che il 70% dei costi è dato dai salari, mentre il restante 30% è dato da altre 15 voci che concorrono ciascuna per circa il 2%. Risulta già faticoso gestire le 22 persone rimaste, per le quali sono previste alcune ipotesi: 4 persone su 10 dei servizi generali dovrebbero essere assunte dalla società che fornirà tali servizi (outsourcing); 3 sono i possibili pensionabili (2 in produzione e 1 presente nella lista degli esuberi dichiarati); 9 ricollocabili (novazione di mansione): 4 in produzione, 2 in magazzino, 2 in portineria e 1 al technology; i 2 in portineria (in ambito security e sotto la diretta responsabilità dell'EH&S Manager) ci consentirebbero di ricorrere alla società esterna soltanto di notte, sabato e domenica. Il costo delle 9 possibili novazioni sarebbe di circa 113 mila euro annui, i quali dovranno essere recuperati da un'altra parte. Resterebbero 6 esuberi per i quali non è prevista alcuna ricollocazione e per i quali è molto difficile trovare altre fonti di risparmio per coprirne i costi (circa 380 mila euro annui).
Il sindacato ha comunque rimarcato la non disponibilità a siglare un accordo che preveda dei licenziamenti a termine di legge e che a queste condizioni non si arriverebbe ad un accordo; inoltre l'impegno concreto dell'azienda deve essere rivolto soprattutto ad un discorso di outplacement, dove si cerchi di garantire ai livelli più alti la ricerca di un posto di lavoro alternativo che sappia garantire i requisiti di cui si è in possesso.
Un'altra richiesta fatta all'azienda è stata quella di iniziare a discutere di "pacchetto economico" di incentivo all'esodo per incoraggiare eventuali volontari. L'azienda ripropone quanto previsto dall'ultimo accordo siglato in una mobilità in Wyeth, quello di luglio 2010 riguardante il Commerciale. Secondo il sindacato non può esserci alcun accordo di riferimento: occorre farne uno ex-novo.
Infine, a richiesta di conoscere il nome della società che dovrebbe fornire l'esternalizzazione dei Servizi generali, l'azienda ha affermato di non poterne ancora rivelare il nome in quanto non si è ancora raggiunto un accordo su tutti i requisiti richiesti; è ferma intenzione aziendale di ottenere il massimo delle garanzie per tutti i lavoratori coinvolti, a partire dal vincolo di assunzione per le categorie protette, volendo ripercorrere l'accordo già siglato nel 2009 sui servizi generali, poi congelato a seguito dell'acquisizione Pfizer.

Nota: visto che scadono i primi 45 giorni previsti per legge in ambito territoriale, è stato siglato un verbale di mancato accordo; gli ultimi 30 giorni di trattativa avverranno in sede di Regione Lazio e l'ultimo giorno utile per addivenire ad un accordo è il 19 dicembre. Prossimi incontri previsti: 6 e 12 dicembre.

Seguiranno aggiornamenti.

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martedì 8 novembre 2011

Passi avanti nel confronto sulla mobilità

Si è tenuto questa mattina il terzo incontro dall'apertura della procedura di mobilità dello stabilimento di Aprilia.
Diciamo subito che l'unico dato positivo, che rappresenta certamente un significativo passo avanti, è che l'azienda ha comunicato di aver deciso, dopo "attenta valutazione dei pro e dei contro", di non voler più esternalizzare la parte operativa del Magazzino. Quindi è stato confermato che, escludendo i 6 carrellisti, l'attuale numero degli esuberi è di 22 unità.
La Direzione Aziendale, rappresentata da Rubbi e Ramacciani, ha affermato di aver incontrato alcune aziende interessate all'outsourcing dei Servizi Generali ma di non essere ancora in grado di poter dire quale di esse risponde ai requisiti richiesti, a partire dalla possibilità di assorbire tutte le persone che attualmente in Wyeth ricoprono dei ruoli in quell'area. Particolare dibattito ha suscitato la questione riguardante quegli ambiti che rivestono un ruolo importante dal punto di vista della sicurezza e salute: l'infermeria e l'EH&S dove l'azienda continua a dichiarare degli esuberi; le rappresentanze sindacali hanno ribadito con fermezza che non accettano logiche di risparmio sulla pelle dei lavoratori e che, viceversa, è necessario rafforzare la copertura dell'orario dell'infermeria e potenziare il settore EH&S, già in palese sofferenza.
Inoltre è stato affermato da parte nostra che il numero degli esuberi deve essere ulteriormente ritoccato in funzione del modello organizzativo che si intende adottare; ci sono figure che hanno una funzione importante direttamente legata alla produzione, al "core business", per cui, ferma restando la necessità di fare saving, è opportuno approfondire meglio la questione e capire bene chi, eventualmente, dovrebbe svolgere tali funzioni.
Infine l'azienda si è detta disponibile ad accettare 2 o 3 novazioni di mansione in ambito produttivo con delle persone che sarebbero in possesso di "requisiti di compatibilità"; per noi devono essere molte di più; il problema principale è dato dai livelli di inquadramento "alti" ricoperti dai profili in esubero, per cui la novazione non sarebbe sostenibile dall'azienda, soprattutto mantenendo l'inquadramento attuale.
Il prossimo incontro è stato fissato per  lunedì 21 novembre a partire dalle ore 14:30 in Confindustria Latina; visto l'andamento "a rilento" delle trattative, appare ormai chiaro che la partita sarà lunga se si arriverà ad un risultato positivo, questo avverrà in scadenza dei 75 giorni previsti per Legge ed in sede di Regione Lazio.
Abbiamo chiesto alla Direzione Aziendale di presentarsi al prossimo incontro con più risposte alle nostre proposte, dall'ulteriore riduzione del numero degli esuberi, alla presentazione della società che dovrebbe fornire l'esternalizzazione, alla verifica sui "pensionabili", fino alla proposta sul pacchetto economico per eventuali volontari.

Seguiranno aggiornamenti.

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