giovedì 30 giugno 2011

Perchè la RSU Filctem CGIL non ha firmato la richiesta di convocare l'azienda per la questione degli inquadramenti

Pubblichiamo il comunicato che la RSU Filctem CGIL ha inoltrato oggi in risposta alla richiesta effettuata ieri dalla RSU (senza la nostra condivisione) affinchè la  Direzione Aziendale apra "finalmente" il tavolo sulla verifica degli inquadramenti.
Abbiamo ritenuto di dover predisporre tale comunicato sia per precisare nuovamente la nostra posizione in merito e sia per dare una risposta a quei lavoratori che ci fermano per avere delle spiegazioni e che spesso raccolgono le informazioni distorte messe in giro ad arte da qualcuno.
I motivi principali per cui ci rifiutiamo ancora una volta di richiedere all'azienda la convocazione per gli inquadramenti è che la vicenda sta assumendo ormai da tempo i toni della farsa! 
La posizione che abbiamo assunto in assemblea il 4 maggio alla presenza del segretario D'Arcangelis e ribadita nel nostro comunicato del 13 maggio è confermata totalmente: i lavoratori devono avere una volta per tutte la consapevolezza che la Direzione Aziendale non vuole risolvere (almeno nell'immediato) la questione inquadramenti; coloro che sostengono il contrario sono dei poveri illusi oppure sanno di mentire illudendo i lavoratori per aumentare i loro consensi (il che sarebbe peggio!). Nella riunione del 20 maggio il direttore delle Risorse Umane, dichiarando di voler affrontare e chiudere l'argomento "in tempi brevi" non ha fatto altro che ripetere l'impegno già assunto ad ottobre 2010 in occasione della ratifica sull' orario di lavoro dei turnisti: evidentemente il rispetto dei patti in cui "si concede qualcosa che interessa maggiormente all'azienda in cambio di qualcosa che interessa maggiormente ai lavoratori" non sembra interessare a questo management...Affermare continuamente di voler iniziare il confronto ma poi attendere che sia la RSU a chiederlo, consegnando documenti non aggiornati e rifiutando di consegnare le job descriptions ai lavoratori sono tutti segnali che dimostrano il bluff aziendale. La conferma è data anche dall'assegnazione unilaterale di alcuni livelli e categorie fatta ad Aprile dalla Direzione Aziendale e che ha generato ulteriore malcontento.
Infine i delegati RSU di Uilcem, Femca e UGL che tengono molto a continuare a chiedere l'apertura del tavolo all'azienda, perchè non si prodigano altrettanto per convocare prima una riunione RSU al completo per decidere in che modo tentare di affrontare unitariamente il tavolo con l'azienda? Si dispone di una linea unitaria con eventualmente anche delle azioni da intraprendere se la trattativa non va in porto? che scadenze ci stiamo dando? quelle infinite dettate dall'azienda? Oppure la linea della RSU viene condivisa nell'ombra dei corridoi gettando fango su chi non si allinea, come qualcuno è solito fare ormai da molto tempo?
Noi della RSU Filctem CGIL ribadiamo che continueremo comunque ad andare ai tavoli se convocati ma ci resteremo soltanto se ci saranno le condizioni.
Ricordiamo che in questi giorni i lavoratori del laboratorio stanno avendo le prime udienze in tribunale per gli errati inquadramenti...
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mercoledì 29 giugno 2011

Contratti e rappresentanza: raggiunto accordo tra Confindustria e Sindacati

Per il Segretario Generale della CGIL, con l'intesa siglata è stata “superata una stagione di divisione”, un contributo “per rimettere il valore del lavoro e la contrattazione al centro dell'attenzione del paese”. Ora toccherà al direttivo nazionale della CGIL decidere sulla firma - Testo accordo
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28/06/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
Siglato l'accordo unitario su rappresentanza ed esigibilità dei contratti. Dopo oltre 6 ore di trattativa e dopo l'incontro di venerdì scorso, CGIL, CISL, UIL insieme a Confindustria hanno firmato l'intesa sulle regole della rappresentanza sindacale e sull'efficacia della contrattazione. La CGIL, nella giornata di oggi, mercoledì 28 giugno, sottoporrà il testo a tutti i Segretari Generali.
Per il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso, con l'accordo raggiunto da Sindacati e Confindustria è stata “superata una stagione di divisione”. “Veniamo - ha spiegato la leader della CGIL - da una serie di accordi separati ed il senso di questo accordo è aprire una stagione nuova”. E' stato dato, ha proseguito Camusso “un contributo, in una situazione difficile, per rimettere il valore del lavoro e la contrattazione al centro dell'attenzione del paese”.
Un'intesa, che “guarda al futuro e non al passato”, come affermato dal Segretario Confederale, Vincenzo Scudiere ai microfoni della CGILtv. “Siamo riusciti - ha spiegato il dirigente sindacale - ad inserire importanti elementi che riguardano le garanzie per la contrattazione aziendale, ma che mirano anche a migliorare il sistema del contratto nazionale”, riconosciuto dalla Confederazione come “punto fondamentale e centrale della contrattazione nel nostro Paese". Nell'accordo, precisa Scudiere tutte le parti sociali si impegnano a utilizzare il voto dei lavoratori come "forma per garantire attuazione e condivisione degli accordi". “E' evidente - ha concluso Scudiere - che toccherà al direttivo nazionale decidere sulla firma. Noi abbiamo solo siglato l'accordo. Vedremo nei prossimi giorni quale sarà la discussione interna all'organizzazione”.

venerdì 24 giugno 2011

Riunione tra R.S.U. e Direzione Aziendale per il Premio di Partecipazione

Oggi si è tenuta una riunione tra la R.S.U. e la Direzione Aziendale per discutere sulla scorecard che misura l'andamento dello stabilimento, soprattutto in termini di efficienza e produttività, e che rappresenta la base di calcolo della percentuale del Premio di Partecipazione che dovrà essere erogato.
Oggi, presenti l'Ing. Rubbi, il Dott. Mancini e il Direttore HR Ramacciani, è stato presentato il risultato della performance aggiornato a Maggio: 69%. Si riscontra un lieve miglioramento rispetto al consuntivo di Aprile (67%) ma ricordiamo che , pur non avendo ancora sottoscritto alcun accordo in merito, stando alle modalità di calcolo adottate ormai da parecchi anni non verrebbe erogato alcun premio se non si riuscisse  a raggiungere un risultato almeno del 70%.
I valori di alcune metriche presenti sulla scorecard non arrivano ancora al target minimo prefissato. Le singole voci che concorrono sono state analizzate attentamente dai presenti, sollevando i molti dubbi che circolano tra i lavoratori e che riguardano in particolare gli effetti negativi della recente riorganizzazione. I trend risultano comunque positivi per cui il management si dice fiducioso di un netto miglioramento della performance nei prossimi mesi.
Inoltre l'Ing. Rubbi ha garantito il proprio impegno per evitare di prendere in considerazione determinati fattori negativi esterni nel caso se ne ravvisasse la necessità nel momento in cui si dovrà discutere nel 2012 del consuntivo 2011. 
Su richiesta della R.S.U. lo stesso Rubbi si è dichiarato disponibile a sottoscrivere un accordo biennale sul Premio di Partecipazione visto che, come più volte ribadito, lo stabilimento di Aprilia ha la certezza di far parte del network Pfizer almeno per il biennio 2011-2012.
A questo punto, dopo le rassicurazioni odierne in termini di risultato (almeno come "proiezione"), resta da discutere la parte economica  e l'azienda si è impegnata a convocare la prossima riunione sull'argomento entro 7/10 giorni.

Seguiranno aggiornamenti.
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giovedì 23 giugno 2011

Le proposte della CGIL su fisco, contratti, democrazia e rappresentanza

Tante le questioni trattate dal Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso durante la conferenza stampa. La leader della CGIL ha ribadito "un netto no alla manovra economica" che è insostenibile per il Paese e rilanciato "la proposta di tassare le grandi ricchezze e le rendite finanziarie con l'obiettivo di ridurre le aliquote più basse"
» Scheda proposte CGIL su fisco
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22/06/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
“L'Italia è ancora in grande difficoltà, mentre il Presidente del consiglio continua a parlare di un Paese che non c'è. La situazione è invece grave ed è evidente che si sono persi 3 anni. Siamo quelli che crescono di meno ed è per questo che bisognerebbe smetterla con le bugie e con le false rappresentazioni. E' stato per esempio raccontato che noi saremmo a favore della manovra del ministro dell'economia. Noi pensiamo che se si fa la manovra Tremonti senza prima promuovere la crescita il Paese non è in grado di sopportarla”. Così Susanna Camusso, Segretario generale della CGIL, ha voluto precisare oggi con una conferenza stampa le posizioni della CGIL sulla manovra, ma anche sulla riforma fiscale e sull'imminente incontro (venerdì, 24 giugno) con Confindustria e gli altri sindacati sulla rappresentanza sindacale e sui contratti.


La manovra sul debito
Per quanto riguarda la manovra, Susanna Camusso è stata chiara: senza un recupero effettivo della crescita il Paese non è in grado di reggere una manovra di tale entità (40 miliardi di euro). La CGIL ribadisce quindi il suo netto no ad una manovra che si basi sul taglio delle risorse pubbliche e in particolare nei settori della sanità, dell'istruzione e del welfare. Si devono scegliere quindi strade alternative a quelle dei tagli lineari e si deve andare subito nella direzione di una vera redistribuzione delle ricchezze e della riduzione della diseguaglianza. In ogni caso il tema centrale deve essere quello della crescita. Senza crescita non solo non si potrà reggere la manovra, ma diventerà anche infinito l'inseguimento del debito.


La riforma fiscale
Per ridurre le diseguaglianze e contribuire ad un rilancio dell'economia si deve partire dal fisco, ma anche qui con un approccio molto diverso da quello proposto dal governo. “Bisogna spostare – ha detto Susanna Camusso – i pesi nella pressione fiscale a favore di una riduzione della pressione fiscale per i lavoratori e i pensionati. Con la proposta delle 3 aliquote si parte invece con il piede sbagliato perché si favoriscono i redditi più alti”. La CGIL rilancia al contrario la sua proposta di tassare le grandi ricchezze e le rendite finanziarie con l'obiettivo di ridurre le aliquote più basse. A invarianza di gettito, è possibile realizzare uno spostamento dei pesi della pressione fiscale. Con lo schema delle tre aliquote (20, 30, 40) saremmo invece di fronte ad un aumento della pressione fiscale per il ceto medio e ad un premio per i redditi superiori ai 75 mila euro, ovvero la base elettorale di riferimento del Governo.


Per quanto riguarda l'evasione fiscale che in Italia ha un peso enorme, secondo Susanna Camusso si potrebbero fare intanto alcune cose apparentemente minori. Da una parte per la questione della tracciabilità si potrebbe abbassare a 500 euro la soglia della tracciabilità degli scambi in denaro contante, mentre l'economia sommersa potrebbe intanto essere aggredita rendendo reato penale il caporalato.


Si potrebbero anche realizzare riforme a “costo zero”, come per esempio il coinvolgimento dei Comuni e delle Regioni nel controllo dell'evasione fiscale fornendo la possibilità agli enti pubblici di utilizzare parte delle risorse recuperate per finanziare l'allentamento del Patto di stabilità. Inoltre, oltre alla proposta sul reato di caporalato, sarebbe necessaria una revisione della normativa sugli appalti sempre con l'obiettivo di far emergere il lavoro nero.


Per quanto riguarda la proposta di un aumento dell'IVA sui consumi di lusso, il Segretario Generale della CGIL, si dice molto scettico. “Non è un'opzione possibile – ha detto Susanna Camusso – ci vorrebbe un'aliquota ad hoc e comunque risulta allora molto più semplice aggredire il problema con la tassa sulle grandi ricchezze. Un aumento generalizzato dell'IVA colpirebbe solo i più deboli, a partire da quella vasta area di non tax o incapienti (più di 11 milioni di persone, ndr). Tutte queste persone vedrebbero aumentare il costo dei beni di consumo e non avrebbero d'altra parte alcun beneficio da una eventuale riduzione delle aliquote.


Costi della politica
Susanna Camusso ha voluto rispondere poi anche alle sollecitazioni sulla riduzione dei costi della politica. “Non abbiamo mai accettato l'idea di una delegittimazione della politica – ha detto – e per questo è necessario distinguere bene ciò che è giusto fare. Intanto si potrebbe tornare – per i politici – alle pensioni normali superando i vitalizi. Poi potrebbe essere logico decidere una riduzione degli stipendi dei parlamentari, dei governatori delle regioni e di alcuni sindaci. Bisogna però stare attenti a trovare un equilibrio, perché non è neppure giusto immaginare una politica appannaggio solo delle persone ricche”. Infine, secondo la leader della CGIL, si può pensare allo scioglimento delle società che lavorano nella pubblica amministrazione. Risolvere situazioni non chiare di esternalizzazione e pensare ai consorzi obbligatori per i comuni per rendere efficienti i servizi e ridurre la spesa.


Rappresentanza e contratti
Venerdì ci sarà l'incontro con Confindustria. La CGIL ribadisce il principio base della certificazione degli iscritti per misurare l'effettiva rappresentatività delle organizzazioni sindacali. Ci sono i dati sulle deleghe (INPS) e i risultati delle elezioni delle RSU. Tutti i dati dovrebbero confluire in una banca dati del CNEL, sul modello dell'accordo del pubblico impiego. Si tratta quindi di “esportare” quel modello applicato ai lavoratori pubblici anche ai settori privati come definito dall'accordo del 2008, con la consultazione dei lavoratori. Sull'articolo 39 della Costituzione, ovvero sul carattere libero dell'organizzazione sindacale e l'obbligo di registrazione, Susanna Camusso ha voluto precisare che la CGIL è già in regola, ovvero è registrata (con tutte le sue strutture) regolarmente in base alla legge 146 e sottolinea che i costituenti si sono riferiti a contratto e categoria per definire efficacia generale “erga omnes”.


Per quanto riguarda l'efficacia generale dei contratti, questa si ottiene una volta definita la rappresentanza e per analogia si può affrontare per il secondo livello di contrattazione. Si deve in sostanza ripartire dalla bozza di accordo del 2008, mentre – riferendosi a CISL e UIL – Susanna Camusso ha concluso che i temi della rappresentanza e della democrazia nei luoghi di lavoro sono ancora più centrali oggi in una situazione del Paese che (come si è visto recentemente) sta cambiando. La domanda di democrazia cresce e sarebbe un errore molto grave sottovalutarla. 

mercoledì 22 giugno 2011

Nuova richiesta di incontro urgente con la Direzione Aziendale per il piano industriale

Pubblichiamo la nuova richiesta di incontro effettuata in data odierna dal Segretario generale della Filctem CGIL di Latina Dario D'Arcangelis:



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lunedì 13 giugno 2011

Referendum: Camusso, acqua, energia e giustizia, vince la democrazia



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Raggiunto ampiamente il quorum su tutti i quesiti referendari, attestandosi al 57%. Per la Confederazione “con la vittoria dei Sì, vince la ragione”. Festeggiamenti in tutta Italia. In piazza a Roma la leader della CGIL, afferma: “sconfitte le politiche del governo, ora rifletta e tragga le conseguenze”
13/06/2011 Condividi su:  condividi su Facebook condividi su Twitter
L'Italia guarda al futuro nel rispetto dei beni comuni. Un futuro, rivendicato da milioni di italiani con il referendum del 12 e 13 giugno, fatto di acqua pubblica, energia pulita e rinnovabile, e in cui si ribadisce che la giustizia deve essere uguale per tutti. Una “vittoria della democrazia”, così è stato definito dalla CGIL, il raggiungimento del quorum sui quattro quesiti referendari: acqua, nucleare e leggittimo impedimento. Una straordinaria partecipazione del popolo italiano che, per i referendum abrogativi, non si registrava dal 1995.


“Vince la democrazia sui temi dell'acqua, dell'energia e della giustizia uguale per tutti” ha dichiarato Susanna Camusso, Segretario Generale della CGIL, oggi presente a Piazza Bocca della Verità a Roma, dove i comitati referendari per il 'Sì' si sono dati appuntamento per festeggiare gli ottimi risultati raggiunti. Per la leader della CGIL “è stata una delle occasioni in cui si è riusciti a riunire la partecipazione dei cittadini e la politica”, riuscendo così “nella vittoria della democrazia e in una secca sconfitta delle politiche del governo”. Inoltre, il Segretario Generale della CGIL, rivolgendosi all'esecutivo e sottolineando le sconfitte che in un questo periodo ha incassato: le amministrative e il referendum, ha concluso “ora ha numerose prove che il Paese sta pensando ad altro e che vorrebbe altre politiche, rifletta e tragga le conseguenze”.
ll quorum è stato raggiunto con il 57% degli elettori italiani che è andato alle urne per rispondere ai quattro quesiti. Secondo i dati definitivi trasmessi dal Viminale sono quasi identiche le percentuali per tutti e quattro i referendum. In particolare, per i quesiti sull'acqua pubblica ha votato il 57,02%, mentre sull'energia nucleare i votanti sono stati il 56,99% e per il legittimo impedimento il 56,98%. Questi dati si riferiscono agli 8.092 comuni italiani. Inoltre, va ricordato che, il dato complessivo del 57% dei votanti rende comunque ininfluente il dato sull'affluenza alle urne all'estero, in quanto il quorum è ampiamente superato.
“Con la vittoria dei Sì, vince la ragione”, ha affermato Antonio Filippi, Responsabile energia della CGIL Nazionale. “Con questo voto - ha proseguito il sindacalista - gli elettori hanno sancito che l'Italia è un Paese moderno che non vuole tornare indietro, che guarda con fiducia al futuro nel rispetto dei beni comuni”. Un referendum, ha concluso Filippi, “che ha affermato anche un altro concetto fondamentale: in uno Stato di diritto, i cittadini di fronte alla legge devono veramente essere tutti uguali”.

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