giovedì 30 settembre 2010

Appello per ritiro spot del Ministero del Lavoro dal titolo "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene"

Riceviamo e pubblichiamo l'appello di Marco Bazzoni, operario metalmeccanico e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza-Firenze, rivolto al Ministero del Lavoro:

La Campagna per la sicurezza sul lavoro, promossa dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali recita "Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene". Un messaggio e due spot rivolti solo al lavoratore: www.lavoro.gov.it e non a tutti gli "attori" coinvolti. Dopo aver frantumato il Dlgs 81 del 2008 del Governo Prodi, hanno ben pensato di correggerlo con il decreto correttivo Dlgs 106/09 (sanzioni dimezzate ai datori di lavoro, dirigenti, preposti, arresto in alcuni casi sostituito con l'ammenda, salvamanager, ecc).
Ora il governo cerca di rifarsi la "verginità" con spot inutili che costano alle nostre tasche ben 9 milioni di euro. Questi spot sono inutili, anzi dannosi, per l'immagine di chi ogni giorno rischia la vita, non perché gli piaccia esercitarsi in sport estremi, ma colpevolizzando sottilmente il lavoratore stesso, nascondendo una realtà drammatica: l'attuale organizzazione del lavoro offre ben poche possibilità al lavoratore di ribellarsi a condizioni di lavoro sempre più precarie in tema di sicurezza. È una campagna vergognosa perché oggi il lavoratore ha ben poche possibilità di rispettare lo slogan "SICUREZZA SUL LAVORO. LA PRETENDE CHI SI VUOLE BENE", quasi che se non c'è sicurezza la colpa è imputabile al fatto che il lavoratore non vuole bene a sé stesso ed ai suoi familiari.
Non dice nulla di chi deve garantire la sicurezza per legge, ovvero i datori di lavoro, sottovaluta i rapporti di forza nei luoghi di lavoro, non accenna minimamente al fatto che i lavoratori, specialmente di questi tempi, sono sempre più ricattabili e non hanno possibilità di scegliere di fronte ad una lavoro in nero, un lavoro precario, un lavoro a tempo determinato.
I lavoratori devono sottostare a ritmi da Medio Evo.
La campagna deve avviare un processo di comunicazione diffusa, in modo da rendere nota a tutti la necessità di un impegno costante da parte di tutti gli "attori" coinvolti, soprattutto di chi deve garantire la sicurezza.
Questi spot devono essere sostituiti da una campagna di comunicazione che dovrà puntare sulla responsabilità civile, penale e non ultima anche etico-morale che l'imprenditore deve assumere per tutelare l'integrità delle persone che lavorano per lui.
Via questi spot vergognosi, pretendiamo più ispettori ASL e più risorse, affinchè la mattanza quotidiana di lavoratori abbia finalmente fine, per l'obiettivo irrinunciabile che non si raggiunga il profitto a tutti i costi e soprattutto non con il sacrificio di vite umane innocenti.
Chi vuole aderire all'appello, può inviare il proprio nominativo, azienda, qualifica e città all'indirizzo email bazzoni_m@tin.it
.
.

Nessun commento: