mercoledì 1 dicembre 2010

Sondaggio Gallup sul coinvolgimento del personale: una disfatta per il management di Aprilia

In data odierna l'Ing. Rubbi (Direttore del sito di Aprilia) ha ritenuto opportuno convocare tutti i dipendenti per discutere sui disastrosi (ma secondo noi prevedibili) risultati della Gallup Engagement Survey ovvero il sondaggio promosso da Pfizer a livello mondiale sul grado di coinvolgimento e integrazione dei suoi dipendenti al  suo interno. L'iniziativa ha coinvolto circa 120.000 dipendenti nel mondo Pfizer con un'adesione media del 90% (circa 93% ad Aprilia).
.
 I risultati sono stati i seguenti (con una variazione di indice da 1 a 5):

  • workplace (posto di lavoro): Aprilia 3,12; Area Consumer (7 stabilimenti al mondo) 3,58; PGM 3,77;           Pfizer 3,93  
  • inclusiveness (coinvolgimento/integrazione): Aprilia 3,13; Area Consumer 3,47; PGM 3,68; Pfizer 3,84
  • culture (valori/il modo in cui si lavora): Aprilia 3,08; Area Consumer 3,50; PGM 3,68; Pfizer 3,77
Dall'elaborazione dei dati si ottine il seguente Engagement Index:
  • Aprilia: 11% engaged; 46% not engaged; 43% actively disingaged
  • Pfizer: 42% engaged; 48% not engaged; 10% actively disingaged
da cui risulta che soltanto l'11% dei dipendenti di Aprilia è soddisfatto del proprio lavoro, è contento di lavorare in Pfizer, si sente valorizzato e gratificato nel suo impegno quotidiano, essendo coinvolto sempre nelle scelte che lo riguardano e avendo opportunità di crescita; in sostanza: si sente parte della grande famiglia Pfizer! 
Tra i peggiori risultati al mondo (se non il peggiore!)
Presentando in maniera sconsolata questi dati l'Ing Rubbi si è detto più volte dispiaciuto e meravigliato (!) della situazione che è emersa e che chiaramente ci dice che i lavoratori non sono soddisfatti di come il management sta gestendo l'azienda.  Secondo Rubbi occorre effettuare subito un'analisi approfondita (!) delle cause e porre rimedio al più presto perchè si rischia concretamente di perdere fiducia e credibilità; ovviamente ci potrebbero essere infatti delle difficoltà a portare nuovi prodotti in uno stabilimento totalmente demotivato e potrebbero presentarsi anche dei problemi di qualità dovuti alla scarsa attenzione e motivazione nel lavoro svolto.
.
Rimaniamo a nostra volta meravigliati del fatto che ci si meravigli di questi risultati! Non è pensabile che ci si presenti ad una riunione del genere e si affermi che non fosse lecito attendersi una simile disfatta! Ed è ancora più grave, a nostro avviso, che l'Ing Rubbi e il suo management (presente al gran completo alla riunione) non sappia darsi delle risposte concrete e plausibili sul perchè dell'accaduto! I lavoratori e la RSU stanno denunciando da anni ormai una situazione di "scollamento" tra chi dirige e il resto dello stabilimento attraverso dei segnali di demotivazione sempre  crescenti e via via più intensi; lo stesso Rubbi soffre forse di amnesia dimenticando che fu lui stesso non più tardi di un anno fà ad affermare che gli ritornava una certa sfiducia nel management aziendale e che in quell'occasione fu invitato prontamente a porvi rimedio prima che si degenerasse; a distanza di un anno ci si sta leccando le ferite avendone sottovalutato la reale portata e si viene a chiedere il sostegno, l'aiuto e la comprensione dei lavoratori vista la brutta figura "internazionale"!
.
Gli interventi dei lavoratori per tentare di "schiarire le idee" al Direttore sono stati molteplici e tutti miranti a fornire delle possibili cause del malcontento:
- aspettative rimaste insoddisfatte o promesse non mantenute, legate ad esempio all'annoso discorso sugli inquadramenti
- incentivi non elargiti a seguito della disponibilità ad effettuare lavoro straordinario legato ad emergenze varie (Polase, Centrum)
- gratifiche e riconoscimenti dati sempre ai soliti (presumibilmente appartenenti all'11% che si dichiara soddisfatto!)
- la mancanza di chiarezza sul proprio ruolo all'interno dell'azienda
- la mancanza di ascolto sulle problematiche che emergono ogni giorno, sulle proposte e sui suggerimenti che vengono dati
- la scomparsa di quei rapporti umani che fino a qualche tempo fa potevi ancora trovare
- la carenza quotidiana di quegli strumenti di tipo tecnologico, logistico ed organizzativo che permetterebbero di far fronte con più facilità all'esigenza di flessibilità richiesta continuamente
- la sensazione che ormai il "menefreghismo" sia dilagato a tutti i livelli: ognuno "se ne frega" e declina le responsabilità perchè tanto c'è sempre qualcuno che sopra di lui non prende decisioni o fornisce delle direttive o perchè non è di sua competenza (Sindrome di Ponzio Pilato).
- si ritiene più importante dare risalto alle fandonie e alle cose di poco conto riportate mensilmente sul giornalino (l'autoreferenzialità attraverso le medaglie!) che  affrontare concretamente le difficoltà che i lavoratori incontrano ogni giorno.
- l'incertezza sul futuro prossimo, legata oltre che alla permanenza nel network anche al continuo incombere delle procedure di mobilità per "contenimento dei costi".
Rubbi ha affermato che tra un anno Aprilia sarà ancora nel network Pfizer e non ci sarà bisogno di scendere per le strade per protestare a causa di una chiusura: niente di nuovo. Egli stesso ha ripetuto più volte che il processo di valutazione dei siti produttivi (PNS) conclusosi qualche mese or sono ha cadenza biennale/triennale. La domanda è un'altra: con quanti dipendenti resterà Aprilia fra un anno visto che la probabile adozione di "modelli operativi diversi dall'attuale" (es l'accorpamento delle Focus) non potrà far altro che generare nuovi esuberi da estromettere quanto prima? Ovviamente nessuna risposta...
.
Quelli elencati sono soltanto alcuni dei fattori che hanno generato la demotivazione ma già con questi appare inconcepibile che si pretenda di avere delle persone motivate! Un elemento importante che è apparso agli occhi di tutti è che la demotivazione dimostra che lo stabilimento di Aprilia presenta delle enormi potenzialità non espresse e notevoli margini di crescita; lo dimostra la capacità e la volontà nonostante tutto di far fronte sempre alle continue esigenze e questo grazie soprattutto al senso di responsabilità e all'impegno dei suoi lavoratori che spesso non viene riconosciuto.
In qualità di lavoratore insoddisfatto e delegato RSU della Filctem CGIL Andrea Fiorin ha concluso il suo intervento invitando l'Ing Rubbi a rinunciare al proprio incarico e dimettersi (come più volte ha minacciato di fare) quale atto necessario e non più rinviabile. Riteniamo che il responsabile principale di questa disfatta sia proprio lui, che ha nominato e difeso a spada tratta il suo management in tutte le occasioni, che ha sottovalutato l'importanza dei segnali che gli arrivano da tempo, che avrà certamente il merito unanimemente riconosciuto di aver traghettato la nave azienda in acque sicure quando tanti anni fà rischiava di colare a picco ma che ora appare come un capitano che ha perso la bussola e sta navigando a vista assieme ad un equipaggio che non vede l'ora di calare le scialuppe di salvataggio prima di trovarsi di fronte ad un ammutinamento!


.

Nessun commento: